giovedì 14 novembre 2013

L'amore al tempo dei citofoni


 Negli anni 90 se ti piaceva qualcuno non dovevi chiedergli l’amicizia su Facebook, perché Facebook non esisteva. Non c’erano i telefonini, ma un oggetto un po’ inquietante: il telefono fisso. Certo non era il massimo telefonare a qualcuno che ti piaceva, senza passare per uno stalker, termine ancora del tutto ignoto, in più rischiavi di dover prima parlare con i suoi genitori – Andrea c’è qui una ragazza per te! Non ho capito, vieni va.- Imbarazzo totale.

In quell'epoca era quindi più semplice andare in bici o a piedi nella zona frequentata dalla persona amata. Camminavi davanti al suo gruppo e magari ti diceva: Ciao!

Dall'intonazione potevi intuire se gli interessavi o meno. Quante elucubrazioni inutili! Ma sì, hai visto come ti ha salutato! Si vede che gli piaci. Eh sì…

La mia è stata un’epoca di grandi immaginazioni, storie inventate che riempivano la nostra vita e spesso diventavano protagoniste assolute dei nostri giorni.


È lui? Sì. Mi guarda?

Non so. Forse; forse avrebbe voluto guardarti, ma si vergognava.


E a volte passavi davanti alla casa dell’amato immaginario, fissavi il nome scritto sul citofono e il cuore aveva un sussulto... Sì, c'era della poesia in tutta quella complicata attesa.

        




3 commenti:

  1. I tuoi tempi sono stati gli ultimi afflati romantici poi , proprio per colpa della tcnologia , si è diventati tutti algidi e refrattari al romanticismo puro , quello dei miei tempi , quando , per esempio, al cinema , si chiamava il bruscolinaro che vendeva pure mostaccioli e cioccolate e anche qualche gelato , e lo si incaricava di portare un cono a quella ragazza della quinta fila , il decimo posto ... E quello si metteva a contare e poi ti chiedeva , quella li con i capelli lunghi o quella con le trecce ? E quando glielo aveva dato senza dirle chi , era bello guardarla che si dannava per vedere chi fosse stato . Poi l'aspettavi all'uscita e magari potevi restarne deluso , ma era bello lo stesso e potevi vantartene con gli amici . Era romanticismo genuino , gli ultimi aliti di un romanticismo che decantavano i film in bianco e nero o gli sceneggiati televisivi , certo non bello come quello " Al tempo del colera ", ma sempre dolce romanticismo post bellico , che sapeva di rinascita ! Ciao .

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  2. Che bel ricordo Bruno!! Credo che il romanticismo ci sia ancora, certo è cambiato tanto e passa attraverso altri mezzi che a noi sembrano insipidi (e forse un po' lo sono, detto tra noi ;)...)

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  3. Sono appena tornato dalla Spagna e ho letto la tua risposta sulla questione " L'amore al tempo del citofono " e , a tale scopo aggiungo la parte conclusiva dell'amore , ossia una poesiola fatta in casa : FELICITA',
    Lo sciabordio dell'onda
    Sulla rena .
    La ruota della veste
    Al suono del tamburello,
    Scopre le tue eburnee gambe
    Così belle
    Al fuoco del bivacco .
    Due pizzichi di chitarra ,
    Una rosa rossa ai piedi ,
    L'intera vita nelle mani ,
    Poi cercarci frenetici
    Sotto un lenzuolo di stelle,
    In un intrigo d'amore ,
    Per una felicità da due soldi!.

    Questo , cara Alice , è quanto auguro alle coppie di tutto il
    mondo . Ciaoooo!


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