giovedì 3 aprile 2014

Salvia e sostanza

Io e te, ragazzi cresciuti, invecchiati per l'amore che abbiamo dato. Io e te, bruciamo giorno dopo giorno e siamo legno ancora verde dentro.
Ti credevi morto?
Ti credevi sostanza secca?
Ti sei sbagliato fratello. La salvia cresce nel giardino, là fuori.
Le sue piccole foglie nuove sono bagnate da gocce blu.
Era la pioggia di questa notte, non l'hai sentita?
Io sì. Mi sono affacciata e ho visto il cielo cieco. Le nuvole si muovevano fuori dalla nostra casa e aprivano le braccia come per avvolgerci, proteggerci nel loro gelo.
E poi le gocce, fredde, sui tulipani, sui giacinti sfioriti, su di me.
Avrei voluto parlare alle nuvole, ma se ne sono andate. Mi hanno lasciato solo il ricordo dell'acqua addosso.
Io e la salvia.
Non avere paura di me e dei miei incubi. So risorgere ogni volta dalle mie assenze.
Fratello, ascoltami, cucinerò per te queste foglie turbate e dimenticherò tutto, un'altra volta.



                                                Disegno di Milena Poggio



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