venerdì 27 giugno 2014

La bambina sommersa



- Zio? Non vorrei più uscire. Vorrei chiudermi in casa per giorni. Guardare le stelle brillare sul soffitto, piangere forte per non sentire questo silenzio.

Ho tanto amato, zio, forse per questo temo di uscire di casa. Le vie della città sono sentieri bui di un vasto labirinto e gli alberi sono maschere di ferro... Non posso sentire ancora le loro voci. Mi fanno male.

- Non temere - mi disse lui - Chiudi gli occhi bambina, riposa -

Le sue mani erano scure, erano mani da uomo, ma i suoi occhi erano dolci, da cane. Gli sorrisi. Non riuscii a dormire, ma sognai con lui villaggi luminosi, vecchie cascine piene d’aria, pini gonfi di vento.







venerdì 20 giugno 2014

Ballando sul bordo

Ballando sul bordo del precipizio
ho visto tutti i giorni mancati,
la cenere del vulcano, sui miei piedi,
il fumo nell'aria dell'estate,
il mare,
che ho così tanto amato,
il mare che mi porto dentro,
come una maledizione perpetua,
il mare,
così lontano da me,
si muoveva all'orizzonte.
Era inutile gridare,
tanto nessuno mi avrebbe aiutato.

Ballando sulla terra nera,
ho perso la cognizione del tempo e delle cose,
nella vertigine
la spirale,
e il vortice.
Ho sete, fa troppo caldo,
potrei non farcela questa volta.
Tu lo sai e sorridi.
E' la nostra battaglia,
ma nessuno vincerà.








giovedì 12 giugno 2014

Io e l'invisibile

Io, poco dotata di acume, portata alla dimenticanza e all'evasione, io non sono che una mano.

Una mano sulla tastiera, una mano sul foglio, una mano che trascrive le voci degli altri.
Nient'altro che trascrizione.

Sono approssimativa, imprecisa, ignorante. Eppure mi ostino a ascoltare qualcuno che parla dentro di me, non la smette mai.

Cercherò le parole più appropriate, i colori esatti per la loro favola. Blu tempesta, giallo destino, rosso meraviglia, verde nostalgia, nero nascita.

E voi, creature orgogliose e dispotiche, abbiate più pazienza con me, non ho tutto il tempo che vorrei, ho solo queste briciole di vita per voi.
Voi, creature delle mie storie, siete giovani e forse non capite i miei assilli quotidiani, ma vi perdono, perché siete sostanza viva in me, linfa densa di ricordi, siete immagini luminose che accompagnano i miei giorni trafelati. Siete la quiete del silenzio recuperato e l'emozione del temporale inatteso. Siete lampi di sole in me.

Aspettiamo insieme il tramonto, io e voi. Io reale e voi invisibili. Ma che importa, il cielo voi lo conoscete, prendiamoci questo instante, tutto per noi.




giovedì 5 giugno 2014

Terra-aria.

Vivo in fondo a un buco.
Mangio troppo velocemente le radici sporche di terra,
il cielo è tutto ciò che ho,
prigioniera
da non so quanto tempo,
i giorni possono essere lunghi come anni;
prigioniera
non posso fare altro che pensare.
Ti ricordi quando eravamo felici?
Allora potevo camminare,
potevo correre,
le gambe erano forti,
non erano deformate dall'immobilità.
Ti ricordi i prati a primavera?
I fiori gialli erano abbaglianti,
l'erba accarezzava i nostri piedi
e tu avevi negli occhi tutte le stelle d'agosto
precipitate dentro di me.
Ti ricordi il rumore delle foglie su di noi,
quando il vento le faceva cadere
e noi ridevamo forte,
come bambini,
senza nessuna malizia,
sereni perché eravamo insieme,
sereni perché non pensavamo al domani.
Cosa sono ora io?
E tu, dove sei? Cosa aspetti a liberarmi?
Non posso attendere un altro inverno,
getta la fune verso di me,
fammi uscire da questo nulla,
perdonami.
Torneremo a guardare il fiume,
te lo prometto
e piangeremo guardando il sole annegare
nel cielo,
un'altra volta.