tu che conosci le parole dell'adeguatezza,
tu che non sai tollerare i limiti degli altri,
forse hai perso qualcosa.
Non posso apprezzare chi non è capace di sorridere.
Mi dispiace, non posso.
Io vivo con loro,
con tutti quelli che costruiscono case di foglie,
con quelli che inventano le favole e, in fondo, non hanno altro.
Sto con chi non ha ucciso l'infanzia dentro di sé.
Sto con i bambini che lottano per capire, quando per gli altri è tutto così naturale.
Sto con i bambini che si impegnano per giocare e non vengono accettati, perché sono strani.
Sto con chi lotta per camminare
(perché me lo ha insegnato mio padre che era in carrozzina eppure sapeva assaporare il viaggio più di tanti altri).
Tu forse biasimerai noi,
stolti, idioti, ritardati,
ma non sai più ridere
e quindi hai perso.
Balliamo sotto le stelle ghiacciate,
insieme ai nostri fantasmi e alle nostre paure.
Il tempo non ci spaventa.