domenica 17 gennaio 2016

Come un incantesimo

Come un incantesimo, la musica spezza i colori, li rompe in piccoli frammenti.
C'è il blu, 
tutto il mare e il suo rumore lontano; 
il nero dell'infinito
del cielo (te lo ricordi?),
era pazzesco, quella notte in montagna, una miriade di pianeti e costellazioni, 
una vertigine.
C'è il rosso, 
tutto l'amore che ho provato, 
rosso sangue, 
tutto quello che ho perso, 
rosso come le rose che si arrampicavano su di me, allora e adesso. Ancora e ancora.
C'è l'arancione,
come i tramonti, quando ho voglia di piangere
e non ho tempo per tutto questo.
C'è il viola, 
come la strada, quando cammino nella città e non posso fare altro che pensare.
C'è il bianco, 
come l'estate quel giorno, in cui tutti sorridevano e ci abbracciavano. Come eravamo belli, come eravamo giovani.
C'è il grigio, 
come la nebbia e l'inverno. I vetri appannati e le parole sussurrate, nelle case.
C'è il verde, 
come le foglie, quando è primavera e tu ti senti ancora così bene, e pensi che vuoi correre forte, non importa dove. Correre, nel verde, nel cielo, nell'aria, nel tuo tempo.
C'è il giallo, come i campi di grano e tutti i desideri, i campi di grano che vedi quando il treno corre troppo veloce e tu ti perdi guardandoli. E vorresti fermarti, ma non puoi.
C'è il marrone della terra, l'ho toccata e mi sono sentita viva. La terra è umida e nasconde centinaia di storie, insetti, lombrichi, creature che sognano mondi lontanissimi.
Tutti i colori del mondo, 
tutti i respiri che ho fatto, 
tutte le favole che ho inventato, 
tutte le persone che ho amato, 
tutti quelli che ho perso.
Scrivo per colori, perché ho dimenticato le parole, mi è rimasta solo una disperata voglia di vivere.
Come un incantesimo, 
dipingo i miei giorni.
Blu, rosso, giallo, viola, ocra, violetto, nero, indaco, azzurro.
Come un incantesimo,
non ho più paura di essere io,
come un incantesimo, 
mi perdo e mi ritrovo,
ora, 
in questo gioco di specchi.