venerdì 15 giugno 2018

Figli del vento

Ho finito un'altra pagina del mio diario.
Metto il punto e riguardo le ultime pagine. Immagini di una primavera bagnata, di temporali improvvisi, di sorrisi, di mani che mi stringono.
La pioggia come una promessa mantenuta, sussurrata sui vetri delle finestre.

 I sogni dei bambini hanno popolato il mio immaginario. Io, in loro. I loro occhi in me.
Io invecchio, loro crescono.
E in me rimane il ricordo di me, delle tante me. In me rimane il passato, con tutti i suoi segreti e i suoi labirinti.

Io e il cielo, io e le nuvole, le gocce fredde sul mio corpo. Antiche maledizioni che sconfiggerò.


Guttuso

Non ho paura dei fantasmi, so che sono dalla mia parte, so che sono con me.

Non suono più, ma ascolto.

I miei capelli si fanno grigi, ma sono ancora forti.
Li raccoglierò per te che continui a combattere insieme a me. E se avremo troppo amato, avremo anche troppo sofferto, ma questo è il prezzo da pagare. E lo sappiamo tutti e due.
In un mondo impazzito, io e te vogliamo ascoltare tutte le storie di chi è fuggito, di chi ha perso, di chi è rimasto solo.

Nella retorica di questi giorni io e te, come naufraghi appena approdati su una terra straniera, ci abbracciamo, ancora inconsapevoli del viaggio e della meta.

Figli del vento, siamo fuori dal tempo.






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