martedì 14 agosto 2018

Davanti al fiume


È agosto in me, quando cammino nella città abbandonata da tutti e le parole si sgretolano ai miei piedi.  È agosto in me quando mi aggiro senza meta nelle vie assolate e vorrei cantare forte.
Potrei raggiungere il fiume, con calma. Costeggiare le ville dai giardini pietrificati, attraversare il Parco, salutare il corvo, accarezzare gli ippocastani e non far vedere a nessuno l'acqua nei miei occhi.
Amo i deserti, per questo amo la mia città ad agosto.
Il mio dolce deserto.

 Walker Evans



Infine arrivare al fiume, senza fretta, senza più memoria. Viva solo di presente e di dimenticanze, sorridere al sole e alle nuvole, così vicine, così lente nel cielo. E allargare le braccia per chiedere scusa, per pregare, forse.
Scusa per tutto quello che non ho fatto, scusa per tutto quello che ho fatto in modo superficiale, per stanchezza, per viltà.
Scusa per i miei silenzi e per il mio amore, talvolta così sbagliato e violento.
E poi abbracciarsi, così, davanti al fiume. Ad agosto, nella mia città abbandonata.





Nessun commento:

Posta un commento