giovedì 8 agosto 2019

La casa della memoria

Partii da tutto. Lasciai la città e tutto ciò che ero stata, abbandonai la parte più diligente di me e presi il treno.

Piansi di nascosto fissando le case, i campi, le colline, un unico panorama indistinto fuori dal finestrino.
Le nuvole non avevano occhi eppure mi osservavano.
Sentivo di aver perso ogni cosa, ero frantumata.
Pezzi di me ovunque.



 Johan Van der Keuken




Arrivai nella grande casa della nonna, io da bambina la chiamavo La casa della memoria.
Il giardino era meravigliosamente selvaggio, piccoli fiori celesti mi sussurravano frasi incomprensibili.
- Torna bambina -
- Apri le tue ali -
- Corri -
- La porta, è lì, la vedi? -
- Aprila  -
Farfalle dalle sfumature delicate tracciavano la strada che mi avrebbe portato alla casa. Avanzai lentamente tra gli iris, la gramigna, le ortiche, i rovi.


 Ottar Walderhaug



Entrai e mi accolse la penombra e tutti i miei ricordi.

Pulii la casa con passione, se lavoro dimentico, mi dicevo. Se lavoro non penso.
Ma intanto la mente era lì con te, lontano, chissà sotto quale cielo.


Trascorsero giorni solitari.
Io,
il giardino,
il volo delle libellule,
i grilli,
le stelle pulsanti,
il desiderio,
le mie mani sui petali,
la terra bagnata,
le lacrime.

Un pomeriggio sentii il suono di un'armonica.
Il cuore. Non c'era più il mio cuore.
Era trafitto.
L'armonica, tu.





Eri là fuori. Mi sorridevi, forse non credevi neanche tu di essere lì, in quella casa remota, in mezzo alle farfalle dalle ali bianche e d'oro, tra i rovi e la malva.
- Posso entrare? -
- Certo ... -
Ero falsamente serena, in realtà volevo piangere di gioia.
Il giardino attraverso i tuoi occhi era un luogo incantato di una bellezza remota, come nei sogni in cui la luce è soffocata e diffusa e il paesaggio è confuso, eppure meraviglioso.
E tu eri così vicino e i tuoi occhi mi parlavano.
Non avevo bisogno d'altro.
Le parole non mi servivano.
Respirai il tuo silenzio.

Poi iniziasti a suonare per me,
seduto per terra, quasi nascosto dalle piante infestanti.
Mi guardavi e io tornavo bambina,
e tu con me;
ci  abbracciavamo senza toccarci,
volevamo correre via,
lontano da tutti,
per guardare il cielo da vicino
e non tornare più.




2 commenti:

  1. I ԁ᧐ accept as true with all of the conceptts
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    Still, the posts are very brief for beginners.
    May just you please ρrolong them a bit from next time?

    Thawnks fⲟr the post.

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    1. My posts are fragments of my wider inner discourse ... They are born as flash, dreams, memories and their nature is just this. That's why they're so short. I like to think that the reader continues inside what I started ...
      Thanks for your comment.
      Good readings

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