tag:blogger.com,1999:blog-19244906714501483932024-03-18T17:03:41.896+01:00alice corsiCanzoni e immagini dal mio diario immaginarioAlice Corsihttp://www.blogger.com/profile/03909529219286109124noreply@blogger.comBlogger267125tag:blogger.com,1999:blog-1924490671450148393.post-88277995961448440312024-03-03T09:45:00.002+01:002024-03-03T09:53:39.377+01:00Le porte<p> Ci sono porte nella mente. Porte che rimangono chiuse per decenni, porte che si temono eppure potrebbero nascondere meravigliosi giardini.</p><p>Talvolta le guardiamo con sospetto. Sappiamo che ci sono, che fanno farte di noi, ma non osiamo aprirle.</p><p>A volte abbiamo perduto la chiave, altre volte l'abbiamo nascosta noi, in luoghi inacessibili.</p><p>Le porte hanno forme bizzarre. Rappresentano parzialmente il luogo che nascondono.</p><p>Ci sono porte di ghiaccio, incrostate di dolore, porte di legno intarsiato di ricordi, porte di vetro trasparente, porte rosse, verdi, blu, gialle, porte nere.</p><p>Talvolta capita di ritrovare le chiavi dopo un lungo dolore.</p><p>La chiave della mia porta rossa era una fiamma, la chiave della porta blu era una stella d'argento. Le osservavo incredula, come quando da bambina osservavo i fiori, così meravigliosi, così incomprensibili.</p><p>Un dolore può fare questo?</p><p>Far ritrovare le chiavi perdute?</p><p>Andai a seppellirle nella mia mente. Entrambe vive e palpitanti. La fiamma e la stella.</p><p>Un giorno, quando mi sentirò pronta, andrò a prenderle e inizierà una nuova storia.</p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfOTyrB4TNKepz0rGYNRB7PBmp44wUzdTJjS1gKM73j2HNG3jwCg6Idq1XwllfRRRyJX3oLGSV45F2Qh3hFisZYC3TrgEH-7vwYCLmIJgiAKKVFdTQ-Fyx-fwldfLE65IK0xOVQaRTN9b6q_qFImJBrQf0PIOE9b6TzRqCk_8AmwUrq3NLyqGzCHAXxlA/s1280/door-4810233_1280.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="853" data-original-width="1280" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfOTyrB4TNKepz0rGYNRB7PBmp44wUzdTJjS1gKM73j2HNG3jwCg6Idq1XwllfRRRyJX3oLGSV45F2Qh3hFisZYC3TrgEH-7vwYCLmIJgiAKKVFdTQ-Fyx-fwldfLE65IK0xOVQaRTN9b6q_qFImJBrQf0PIOE9b6TzRqCk_8AmwUrq3NLyqGzCHAXxlA/s320/door-4810233_1280.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/RpGNEnlE76c" width="320" youtube-src-id="RpGNEnlE76c"></iframe></div><br /><p><br /></p>Alice Corsihttp://www.blogger.com/profile/03909529219286109124noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1924490671450148393.post-38284515186908623682024-01-26T18:19:00.006+01:002024-01-26T18:50:42.273+01:00L'orologio <p> Il cielo si spezzava in centinaia di nuvole. Aveva piovuto da poco.</p><p>Julia si affacciò alla finestra e vide l'arcobaleno. La bambina adorava gli arcobaleni e sapeva che c'era una leggenda antichissima, gliel'aveva raccontata sua mamma. </p><p>- Se si riesce a raggiungere il punto in cui nasce l'arcobaleno si può trovare il tesoro nascosto dagli gnomi. Ma bisogna essere veloci, velocissimi. L'arcobaleno finisce in fretta. -</p><p>Julia amava quella storia e amava i colori soffusi dell'arcobaleno.</p><p>Voleva vedere il tesoro segreto, voleva arrivare là dove ha origine tutto.</p><p>Si mise l'impermeabile giallo e uscì di casa. Non c'era nessuno del resto, mamma e papà erano al lavoro e lei era sola, là sotto al cielo così immenso. Correva per i campi, con quei colori nella testa. </p><p>Doveva fare in fretta. </p><p>Attraversò il pioppeto e infine si ritrovò davanti una cascata di luci multicolori. </p><p>Era ancora più bello di quello che aveva immaginato.</p><p>Viola che sfuma nel blu, blu che abbraccia l'azzurro.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="text-align: left;">Julia piangeva senza accorgersene. Una lacrima le usciva dall'occhio sinistro, ma lei non ci fece caso. </span></div><p>Cercò il tesoro, ma non c'era traccia d'altro. C'erano solo i colori immensi e una piccola scala che portava su, in alto.</p><p>Forse il tesoro era là, forse doveva salire.</p><p>Così fece. Scalino dopo scalino Julia andò su.</p><p>Verde che diventa giallo, giallo che si trasforma in arancione e poi in rosso.</p><p>Julia si sentiva appagata. Si sentiva leggera, forse non sarebbe tornata più giù, sarebbe rimasta lì per sempre, forse era questo il tesoro? </p><p>Era diventare altro? Era diventare colore?</p><p>I suoi pensieri si fermarono perchè Julia scorse una casa maestosa. Sopra la casa c'era un grande orologio dalle lancette dorate. </p><p>La porta era aperta e la bambina entrò: c'erano grandi stanze con tavoli pieni di frutti dai colori bizzarri: fragole blu, mele viola, limoni rossi.</p><p>Julia saltellava rapita in quel mondo pieno di specchi. Negli specchi si vedeva capovolta e con vestiti diversi. Era lei? E in quale giorno? In quale tempo?</p><p>Ebbe la sensazione di non essere sola. Qualcuno la stava osservando. Ma chi era? E perchè non usciva dall'ombra?</p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKzfUDMRmF3LVKoBSt_JEwIlaV3hSktGJ-Lqg8YTAad53DGUTJuUt_wqPeETq1ennTpXERhdlAvPZKD_rElV2-dFmELRMvFQKkBbu4YW0qFjQ1my9i7zbdC_FWU0RpXKT-4yCDi9QwsLfovsrf0SRkbJ6wma9Qox0rvcyWGbvhRwoE6dn78ZVUzJYdtfA/s1280/ancient-1246694_1280.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1280" data-original-width="1280" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKzfUDMRmF3LVKoBSt_JEwIlaV3hSktGJ-Lqg8YTAad53DGUTJuUt_wqPeETq1ennTpXERhdlAvPZKD_rElV2-dFmELRMvFQKkBbu4YW0qFjQ1my9i7zbdC_FWU0RpXKT-4yCDi9QwsLfovsrf0SRkbJ6wma9Qox0rvcyWGbvhRwoE6dn78ZVUzJYdtfA/s320/ancient-1246694_1280.jpg" width="320" /></a></div><br /><p><br /></p><p>L'orologio dalle lancette dorate suonò tre rintocchi. La casa iniziò rapidamente a perdere i colori, diventava bianca. Julia uscì e vide che anche l'arcobaleno stava sbiadendo, diventava sempre più pallido e incolore.</p><p>Julia scivolò.</p><p>Giù, senza speranza. </p><p>Giù.</p><p>Piccole gocce d'acqua nel cielo e lei.</p><p>Julia si ritrovò nel prato, fradicia, incredula. In alto c'erano solo nuvole lontane e l'azzurro sbiadito di sempre. </p><p>Julia avrebbe potuto piangere, battere i piedi, ma rimase assorta a guardare il lento movimento delle nuvole.</p><p>Julia era diversa, aveva visto i colori, la grande casa e l'orologio del tempo. </p><p>Julia ora sapeva.</p><p>Sapeva tutto e non voleva dimenticare.</p><p>Si precipitò a casa e prese il suo quaderno: si mise a disegnare ogni cosa, a colorare, a piangere e a ridere allo stesso tempo. </p><p>Ora aveva nel cuore il grande segreto e niente sarebbe stato più come prima. </p><p>- Il tempo, il battito del cuore, il respiro. -</p><p>La sua finestra si colorava d'estate anche durante l'inverno.</p><p>Un frammento di arcobaleno era rimasto per sempre incastrato in lei. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/3AXeiGsAUlc" width="320" youtube-src-id="3AXeiGsAUlc"></iframe></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><p><br /></p>Alice Corsihttp://www.blogger.com/profile/03909529219286109124noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1924490671450148393.post-14490467672315748962023-12-17T09:34:00.002+01:002023-12-17T09:56:18.408+01:00Fire and ice.<p> Ghiaccio sulla pelle e nel cuore,</p><p>fratello, </p><p>ghiaccio per proteggere quello che è rimasto di me.</p><p>L'amore, </p><p>fuoco che è fiamma ed è cenere.</p><p>L'amore che non finisce, ma si trasforma e cambia.</p><p>Camminavamo e gli alberi erano sculture di gelo,</p><p>una strada ghiacciata, i palazzi anneriti dal fumo e dalle attese.</p><p>Camminavamo io e te e non c'importava del destino avverso.</p><p>C'eri tu e c'ero io e questo bastava, al nostro cuore, ai nostri perchè.</p><p>Io e te, </p><p>l'inverno ha scolpito i nostri visi, </p><p>le rughe più profonde, i capelli bianchi, il passo più incerto.</p><p>Io e te, nell'aria fredda di dicembre, </p><p>negli occhi le luci di Natale e una promessa mantenuta.</p><p>Io e te, oltre il ghiaccio, </p><p>oltre il freddo del silenzio,</p><p>la certezza del fuoco che resiste in noi, nei nostri occhi, </p><p>per sempre. </p><p>Per sempre, fratello, amore.</p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKv3YtJDg_tMroxeXwu8Aumfp_asJk61aNSlqzyEkQ8W_MevVVeVkZC6XvusIaB-XRXJDeuq9e3JmCgVVUJZR4TT7vl1vABrvhtdYTydzsmR1mvhVWlNMvzeVyBup0rtR0Sd5GLvd_aB4ainRPbQWkcz2xBWn2SsPWqNMuaOALdfuAZPVfpRW0ttQXT-8/s1280/cobweb-5781665_1280.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="853" data-original-width="1280" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKv3YtJDg_tMroxeXwu8Aumfp_asJk61aNSlqzyEkQ8W_MevVVeVkZC6XvusIaB-XRXJDeuq9e3JmCgVVUJZR4TT7vl1vABrvhtdYTydzsmR1mvhVWlNMvzeVyBup0rtR0Sd5GLvd_aB4ainRPbQWkcz2xBWn2SsPWqNMuaOALdfuAZPVfpRW0ttQXT-8/s320/cobweb-5781665_1280.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/2MGytaEd1I4" width="320" youtube-src-id="2MGytaEd1I4"></iframe></div><br /><p><br /></p>Alice Corsihttp://www.blogger.com/profile/03909529219286109124noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1924490671450148393.post-71298827820409283622023-11-18T16:28:00.002+01:002023-11-19T10:47:05.584+01:00Lay e Pedro. L'ultima notte prima del giorno.<p><br /></p><p>Le città senz'anima non esistono, Lay lo sapeva bene. Camminava svelta, finestre, destini, apocalissi, tutt'attorno a lei.</p><p>Palazzi sorretti da statue gigantesche, donne alate dallo sguardo altero e distante, uomini possenti, dalle barbe folte e le braccia forti.</p><p>Lay esplorava la città con stupore, un incanto dietro l'altro. Fontane nascoste, scale segrete, porte chiuse da anni, finestre murate, sguardi antichi e nuovi.</p><p>Da quando c'era Pedro nella sua vita ogni cosa la stupiva. Talvolta s'incantava a guardare i ragni e le ragnatele, perfette geometrie leggere e fragili, oppure si perdeva nel guardare le foglie ondeggiare dolcemente nei viali del grande parco. Infinite sfumature di giallo.</p><p>Infine, per un momento, diventava foglia e si lasciava finalmente cadere.</p><p>Come quella volta con lui.</p><p>Dopo un'attesa infinita Lay lo aveva guardato negli occhi e il tempo non aveva più importanza. Faceva freddo, faceva caldo? Era estate, inverno? Cosa importava.</p><p>C'erano lui e lei in una stanza. Le pareti si dilatarono, diventarono un bosco. Come una foglia Lay si era lasciata cadere dal grande albero e Pedro l'aveva raccolta prima che fosse troppo tardi.</p><p>Lay aveva 100 anni o forse molti di meno. Pedro era giovane ed era antico.</p><p>Si abbracciarono e gli anni tornarono indietro, l'amore rende giovani, l'amore rende ogni cosa infinita.</p><p>Lay e Pedro, fratelli, amanti, compagni.</p><p>Non si stancano d'inseguire il loro sogno.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqG1eLLGE5NSynTlT9-6vJld_R3Dv97GnC6V_MarLVV6CbQ1w0Ml_S2vrTWmYdIQ-9hC8RYBWuseVa4c1ThAgCMg-_hvr1kZjjSVPFg-F4Kqc34YfWQ_ZNbsMh6BDRvHJpXCBPcgglIWnWFGK3ZwVm6wMwD6JMJ_Lk61rBl_hjI4hnCeS4_21xJyJUbd8/s1280/hands-63743_1280.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1280" data-original-width="853" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqG1eLLGE5NSynTlT9-6vJld_R3Dv97GnC6V_MarLVV6CbQ1w0Ml_S2vrTWmYdIQ-9hC8RYBWuseVa4c1ThAgCMg-_hvr1kZjjSVPFg-F4Kqc34YfWQ_ZNbsMh6BDRvHJpXCBPcgglIWnWFGK3ZwVm6wMwD6JMJ_Lk61rBl_hjI4hnCeS4_21xJyJUbd8/s320/hands-63743_1280.jpg" width="213" /></a></div><br /><p><br /></p><p>Per questo lei ogni giorno va da lui attraversando tutta la città e lui la riaccompagna fino a quando diventa buio e torna ad essere ombra. </p><p>Dopo il tramonto Pedro, lentamente si trasforma. Parti del suo corpo si fanno opache e lei lo guarda con la luce negli occhi.</p><p>Rimane solo l'ombra di lui, compagna fedele di Lay. </p><p>Si dice che un giorno la maledizione che li ha colpiti finirà, si dice che un giorno, forse, Pedro e Lay potranno restare insieme, ma si dicono tante cose nelle città, ci sono leggende, ci sono ricordi malati.</p><p>Chi li ha visti al tramonto però non li dimentica, un istante meraviglioso, prima della fine.</p><p>Mani che si sfiorano prima dell'inverno della notte.</p><p>Le città senz'anima non esistono. Lay lo sa bene. Cammina svelta, finestre, destini, apocalissi, tutt'intorno a lei.</p><p><br /></p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTja6-kjpOavzEoJBOovudc2HZOJdlzsueqC3RQXMGnlFfUdKMa7Fd5lCaIDE5XOnhf9J8CRf7Yb_6ixusl9mGPRgQgnH6BleilswnxTI59z2QUtukPKO4UfpUvM0ndqVj5XbyPIYAmBQmnnPdL-JnAZn1qLJehlRDWMRjHYE1zJOMxu-oRIN8Ykl_CM0/s1280/crow-2975536_1280.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="805" data-original-width="1280" height="201" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTja6-kjpOavzEoJBOovudc2HZOJdlzsueqC3RQXMGnlFfUdKMa7Fd5lCaIDE5XOnhf9J8CRf7Yb_6ixusl9mGPRgQgnH6BleilswnxTI59z2QUtukPKO4UfpUvM0ndqVj5XbyPIYAmBQmnnPdL-JnAZn1qLJehlRDWMRjHYE1zJOMxu-oRIN8Ykl_CM0/s320/crow-2975536_1280.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/atyvdC15HFA" width="320" youtube-src-id="atyvdC15HFA"></iframe></div><br /><p><br /></p>Alice Corsihttp://www.blogger.com/profile/03909529219286109124noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1924490671450148393.post-72155783441562267452023-10-21T17:22:00.002+02:002023-10-21T17:39:00.072+02:00Cos'è rimasto nel cuoreCos'è rimasto nel cuore.<div>Pozzanghere.</div><div>Il ricordo dell'acqua. La solitudine del gesto negato. Il ristagno del dolore.</div><div><br /></div><div>Donne, uomini e bambini in un universo che li ha condannati, senza scampo.</div><div><br /></div><div>Il fumo e la vertigine del suono.</div><div>Cos'è rimasto nel cuore.</div><div><br /></div><div>Dimmi, soldato semplice.</div><div>Parlami della tua infanzia e delle sere prima che arrivasse il fuoco.</div><div>Parlami di lei e dimmi perchè l'hai lasciata andare via.</div><div><br /></div><div>So che non saprai rispondermi, questo non è il tempo delle parole.</div><div><br /></div><div>Abbiamo segnato una generazione che non potrà dimenticare.</div><div><br /></div><div>Cos'è rimasto nel cuore?</div><div>Briciole di luce, da tenere al riparo, </div><div>per illuminare il lungo inverno della ragione. </div><div><br /></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQOrsCksw2xEDclqdXFDFa_8OOSWDpjKq3ibKsR2U9UA1-I5jAsMFGDB8U0bSh3UJ90hdMWuUUpEHN14fQZIuwTw25HdA1Fs9LfuVqngq6avWdku4rXvvb-TnOp6RdTRnL06Jtal6GSxeOvlrmCMNOtsOeoFkINK-d1uvrvxOChwL_RjJ-WI2m0KfWGA0/s1280/children-5833685_1280.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="853" data-original-width="1280" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQOrsCksw2xEDclqdXFDFa_8OOSWDpjKq3ibKsR2U9UA1-I5jAsMFGDB8U0bSh3UJ90hdMWuUUpEHN14fQZIuwTw25HdA1Fs9LfuVqngq6avWdku4rXvvb-TnOp6RdTRnL06Jtal6GSxeOvlrmCMNOtsOeoFkINK-d1uvrvxOChwL_RjJ-WI2m0KfWGA0/s320/children-5833685_1280.jpg" width="320" /></a></div><br /><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/nG_BQF6ofYQ" width="320" youtube-src-id="nG_BQF6ofYQ"></iframe></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div>Alice Corsihttp://www.blogger.com/profile/03909529219286109124noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1924490671450148393.post-75759600136408204762023-09-15T15:52:00.001+02:002023-09-15T15:52:11.376+02:00Sofia e il blu<p> Sofia era giovane, ma l'estate l'aveva bruciata internamente.</p><p>Un campo secco dentro di lei. Era alla ricerca di acqua.</p><p>Era alla ricerca di una canzone che non ricordava più, eppure sapeva che c'era da qualche parte.</p><p>Sofia aveva 16 anni e non sapeva cos'era l'amore e neanche le interessava. </p><p>Era una ragazza abituata a lottare per sopravvivere.</p><p>Le città erano bruciate. C'erano solo più il silenzio, lei e pochi altri.</p><p>Il sole asciugava ogni cosa, anche i suoi pensieri.</p><p>Sofia ricordava un'infanzia diversa. Le grandi alluvioni, gli allarmi e poi la guerra.</p><p>Si guardava le mani e, a volte, piangeva. </p><p>Aveva perso tutti e viveva da sola, di caccia e ricordi.</p><p><br /></p><p>Sua madre, suo padre, suo fratello. Ma preferiva cancellare tutto. Lasciare il bianco nella sua testa.</p><p><br /></p><p>Aveva un solo amico, Zeno. Zeno era l'unico di cui si fidava. Lui usciva solo di notte, di giorno sorvegliava la madre, ferita, nascosta in una cantina. </p><p>Al tramonto, a volte, si trovavano per parlare. </p><p>E, per un momento, sembravano ragazzi. </p><p>E, per un momento, la guerra non c'era mai stata e il mondo non era impazzito.</p><p>In quei momenti Sofia era felice. </p><p><br /></p><p>- Non devi più stare da sola, starai con me, se vuoi - le disse un giorno Zeno.</p><p>La nebbia e l'afa.</p><p>Le macerie.</p><p>Il fumo degli incendi.</p><p>- Andiamo a vedere il mare? -</p><p>- Sì, andiamo al mare, te lo prometto.</p><p><br /></p><p>Il viaggio iniziò quel giorno stesso perchè Sofia cominciò ad immaginare il blu, </p><p>il celeste e l'aria.</p><p><br /></p><p>Anche la sola immaginazione l'aiutò a sopravvivere. </p><p>Era l'inizio di una nuova storia e lei non lo sapeva.</p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirytXyovtX6e4UVho6N2aQjsRYteu-4cpI65x8ofEmSI3REp01He5duHF3ZdsABSpavpamKTJ-tiB_J8xTCETz_KrfLvtdtgY1KxW_n5uhj9RWv6MjRELqwLG0heZxX6-ZDdQm9n2d_kE2od052wrXlgJHwEm21eiHaqmL7oq0vp4-K72QkS8JIoygjY0/s960/371878387_6547167628682249_8841710366703989631_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="960" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirytXyovtX6e4UVho6N2aQjsRYteu-4cpI65x8ofEmSI3REp01He5duHF3ZdsABSpavpamKTJ-tiB_J8xTCETz_KrfLvtdtgY1KxW_n5uhj9RWv6MjRELqwLG0heZxX6-ZDdQm9n2d_kE2od052wrXlgJHwEm21eiHaqmL7oq0vp4-K72QkS8JIoygjY0/s320/371878387_6547167628682249_8841710366703989631_n.jpg" width="320" /></a></div><br /><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/dR-Dln3qQ0o" width="320" youtube-src-id="dR-Dln3qQ0o"></iframe></div><br /><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>Alice Corsihttp://www.blogger.com/profile/03909529219286109124noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1924490671450148393.post-57038958800053106782023-08-04T19:22:00.005+02:002023-08-05T00:23:02.241+02:00Pirra la città multiforme<p> <i>Venne il giorno in cui i miei viaggi mi portartono a Pirra. Appena vi misi piede tutto quello che immaginavo era dimenticato; Pirra era diventata ciò che è Pirra.</i></p><p><i>Italo Calvino, Le città invisibili</i>.</p><p><br /></p><p style="text-align: left;"> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjB0vzxEd0kEzMOxw87l7A6qGdEDYOGD-f_FHjvpxMx4rJsuA3IkGgCA0z4logbJap6t3pf15KrCYNJQPLWQtopbqeeOJvzBFc7RihPtcbrup2GXsGPGXztu9Wd_9dfOtjNxZMOz1hSu75mksAdM9tiorYk01DfVfBsUBbnnF5BXCt8BDPjRAmdavBAbZs/s4000/IMG_20230725_143622.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="3000" data-original-width="4000" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjB0vzxEd0kEzMOxw87l7A6qGdEDYOGD-f_FHjvpxMx4rJsuA3IkGgCA0z4logbJap6t3pf15KrCYNJQPLWQtopbqeeOJvzBFc7RihPtcbrup2GXsGPGXztu9Wd_9dfOtjNxZMOz1hSu75mksAdM9tiorYk01DfVfBsUBbnnF5BXCt8BDPjRAmdavBAbZs/s320/IMG_20230725_143622.jpg" width="320" /></a></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p>Non era una città, erano più città messe insieme. </p><p>Buche profonde, crepacci, palazzi corrosi dall'acqua di mare, conchiglie incastrate nei muri, passaggi segreti, trappole.</p><p>C'era rimasta la traccia della guerra, come proiettili nei ricordi delle persone.</p><p>Quando il vento soffia qui i bambini si fermano a guardare dalle finestre il mare che diventa cielo.</p><p>Quanti nomi ha questa città?</p><p>Quante storie sono nate dal mare e sono diventati fantasmi, nei vicoli della città vecchia?</p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWYwG6falTuZ9n2R3D1skAcn6W2mf6CnRQSj3aOA85KkCTo36nSWzAeXO3m4zzaxynxkvI6JSYJ0ZCvdH2jJYL0e2Pu33OcSsC7_etA8gvtENJXZmWLV1CNOjdkvA4aRmGnA35d-nGfZr5ky4_VBipGP8vfEy3HbY4TPiyRBOTNrrUtGjJrgNIBMejcDE/s4000/IMG_20230725_154431.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4000" data-original-width="3000" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWYwG6falTuZ9n2R3D1skAcn6W2mf6CnRQSj3aOA85KkCTo36nSWzAeXO3m4zzaxynxkvI6JSYJ0ZCvdH2jJYL0e2Pu33OcSsC7_etA8gvtENJXZmWLV1CNOjdkvA4aRmGnA35d-nGfZr5ky4_VBipGP8vfEy3HbY4TPiyRBOTNrrUtGjJrgNIBMejcDE/s320/IMG_20230725_154431.jpg" width="240" /></a></div><br /><p><br /></p><p>- Parlami ancora di quando sei partito e pensavi di non tornare, parlami del tempo che s'infrange sul tuo corpo e ti lascia acqua salata sulle labbra. Parlami dell'amore e delle sue metamorfosi, delle ali che spingono per uscire e degli occhi offuscati per il dolore muto. Parlami di ciò che abbiamo perso per paura e per proteggere il nostro cuore ferito -</p><p>Poi ho scoperto che nella città multiforme le storie diventano leggenda.</p><p>Ciò che è stato raccontato dagli antichi diventa una canzone che parla del vento, del mare, degli amori spezzati e poi ricongiunti, in un gioco dolce, che non vuole, e non può, finire.</p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDuhPZuLFvPZQopoT4_BM9k2NOnIMtOI9ZP1oMq0lGgFmWBy2gOEgmqYZdtTiFh343IsOKdKjtLQjcybVxc8V_YUKRHRyRbQp3_Slm_ZgxucYUPgpAiDK54EQUUm11jB_uQXzcF2DfhMQJBSeeMsI3TdAE9yvH8-ibVx2hFIAkhLPRtcKNHUNu8W8LjqM/s4000/IMG_20230725_122351.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3000" data-original-width="4000" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDuhPZuLFvPZQopoT4_BM9k2NOnIMtOI9ZP1oMq0lGgFmWBy2gOEgmqYZdtTiFh343IsOKdKjtLQjcybVxc8V_YUKRHRyRbQp3_Slm_ZgxucYUPgpAiDK54EQUUm11jB_uQXzcF2DfhMQJBSeeMsI3TdAE9yvH8-ibVx2hFIAkhLPRtcKNHUNu8W8LjqM/s320/IMG_20230725_122351.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/eQ4oILvroeY" width="320" youtube-src-id="eQ4oILvroeY"></iframe></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><p><br /></p>Alice Corsihttp://www.blogger.com/profile/03909529219286109124noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1924490671450148393.post-56356274501126614012023-07-04T18:43:00.006+02:002023-07-04T18:54:04.640+02:005 luglio 2005<div style="text-align: left;"> Ho fatto mille miglia per trovarti, senza averti mai.<br />Ho disegnato centomila aquiloni, <br />per darti la libertà <br />e tu l'hai colta al volo.</div><div style="text-align: left;"><br />Sei nato libero, <br />figlio mio, <br />sei figlio del vento.</div><div style="text-align: left;"><br />Cosa ascoltavi nella mia pancia?<br />Quali colori vedevi?<br />Cos'hai sognato?<br />Cavallucci marini e sirene, in una notte di pioggia, <br />le gocce sulla pelle, <br />forse lacrime, <br />forse sudore.</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiA2gsgOF_p2wvpqPhKNGgCMZKuK-6pfzjgiKVfd6c_mruzqAYgHYC0BrzrNgFzu9VJwbeNedE1OGqv1d5xIsIAsLopOfG19n6syFp-JPOQsG1Qqm15H77SFjD2Bao6ImRWybx1vbqtxOFPA5aj5F67dstyPY20_1alg6Hrx4TUQMjVcugVD0XQvf6qY-c/s1600/Ma%20e%20fra.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiA2gsgOF_p2wvpqPhKNGgCMZKuK-6pfzjgiKVfd6c_mruzqAYgHYC0BrzrNgFzu9VJwbeNedE1OGqv1d5xIsIAsLopOfG19n6syFp-JPOQsG1Qqm15H77SFjD2Bao6ImRWybx1vbqtxOFPA5aj5F67dstyPY20_1alg6Hrx4TUQMjVcugVD0XQvf6qY-c/s320/Ma%20e%20fra.JPG" width="320" /></a></div><br /><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;"><br />Sei nato 18 anni fa<br />e ormai non sei più mio, <br />non lo sei mai stato.</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;"><div style="text-align: left;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJ2z4hZuZm3jgKq4dOMAPwc_ACiegD6bmK3mskx-ePnKn6XPJz1I3Su0iNt79I5gL5n4L2aWt548L21qDc155EzznTjbUBACpxm5fe0smuJ8RC3Y9Kiq4imZojY7Die33R21XlBUA23iUNEbMihgZS0pxM6QKQW5-618kOHAfWIIwtAU20SaIyoSUX-i4/s1600/Fra%20e%20ma.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJ2z4hZuZm3jgKq4dOMAPwc_ACiegD6bmK3mskx-ePnKn6XPJz1I3Su0iNt79I5gL5n4L2aWt548L21qDc155EzznTjbUBACpxm5fe0smuJ8RC3Y9Kiq4imZojY7Die33R21XlBUA23iUNEbMihgZS0pxM6QKQW5-618kOHAfWIIwtAU20SaIyoSUX-i4/s320/Fra%20e%20ma.JPG" width="320" /></a></div><br /></div><div style="text-align: left;">Cammini nel mondo, così infinito, così distorto, <br />ed io, <br />non posso far altro che guardarti, <br />nel sole, <br />vederti in controluce e sorriderti.</div><div style="text-align: left;"><br />Essere madre, <br />essere casa, <br />diventare rifugio, <br />diventare acqua che nutre.<br />Sangue e vita.</div><div style="text-align: left;"><br /> Ho fatto mille miglia per trovarti, senza averti mai.<br />Hai disegnato mille sentieri nel bosco, <br />si aprono mille strade, </div><div style="text-align: left;">tra le erbacce e le pozzanghere, </div><div style="text-align: left;">tra i rovi e le rose.</div><div style="text-align: left;">E' un'avventura meravigliosa.</div><div style="text-align: left;">Perchè è la tua avventura. </div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/AdIJTyH92Dw" width="320" youtube-src-id="AdIJTyH92Dw"></iframe></div><br /><p><br /></p>Alice Corsihttp://www.blogger.com/profile/03909529219286109124noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1924490671450148393.post-73655393041213476732023-06-01T10:37:00.009+02:002023-12-17T09:20:05.782+01:00Verde acqua<div style="text-align: left;"> Acqua, <br />amata, <br />desiderata.<br />Acqua.<br />(Sulle strade, nel cielo, fuori dai vetri, sui petali, sulle foglie)<br />Acqua dagli occhi.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6qnSG3_Pasnl4OzScSeAYUAiWpoz-VYIJQbBqPbvh7p0Vkhqw0KYgf_LlIbD4Pki1_R0BeFuh-UaaXTSlx3nlURL0fEnTPFNT7FBbwOJWZ1feW_H9_DvFyFsXL1yUnDNb6_3RKrKJRQBBhC6uZ6MiovSDTyl47gL9ef6hVkrh-jAuwwQA_Qv0ZxIa/s3000/IMG_20230601_090339_932.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3000" data-original-width="3000" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6qnSG3_Pasnl4OzScSeAYUAiWpoz-VYIJQbBqPbvh7p0Vkhqw0KYgf_LlIbD4Pki1_R0BeFuh-UaaXTSlx3nlURL0fEnTPFNT7FBbwOJWZ1feW_H9_DvFyFsXL1yUnDNb6_3RKrKJRQBBhC6uZ6MiovSDTyl47gL9ef6hVkrh-jAuwwQA_Qv0ZxIa/s320/IMG_20230601_090339_932.jpg" width="320" /></a></div><br /><p><br /></p><div style="clear: both; text-align: center;"><div style="text-align: left;">Siamo fatti di acqua.</div><div style="text-align: left;">Ma lo dimentichiamo.</div><div style="text-align: left;">E diventiamo roccia, giorno dopo giorno.</div><div style="text-align: left;">Diventiamo sabbia, che scivola via sulle mani, </div><div style="text-align: left;">diventiamo materia inerte, porosa, </div><div style="text-align: left;">diventiamo pietra pomice, </div><div style="text-align: left;">o granito, </div><div style="text-align: left;">freddo, impenetrabile.</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Dimentichiamo di essere stati acqua, </div><div style="text-align: left;">di aver accarezzato l'erba, </div><div style="text-align: left;">di esserci sciolti in ruscelli, </div><div style="text-align: left;">di essere stati sorgente.</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Torniamo ad essere acqua, </div><div style="text-align: left;">amore mio, </div><div style="text-align: left;">senza la pesantezza del tempo, </div><div style="text-align: left;">l'orrore del precipizio, </div><div style="text-align: left;">torniamo ad essere acqua,</div><div style="text-align: left;">insieme.</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Nei nostri occhi ci vedremo bambini,</div><div style="text-align: left;">e non avremo voglia di andare via,</div><div style="text-align: left;">perchè saremo gocce, </div><div style="text-align: left;">libere di scorrere verso il mare.</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div style="text-align: left;"><br /></div></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div>Alice Corsihttp://www.blogger.com/profile/03909529219286109124noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1924490671450148393.post-90133202534828153382023-04-23T10:33:00.003+02:002023-04-23T11:08:09.653+02:00Il giorno più freddo del mondo<div style="text-align: left;"> Era il giorno del funerale della sua bambina.<br />Può una bambina morire a quattro anni? Dopo pochi giorni di dolore?<br />Faceva molto freddo.<br />La neve dappertutto.<br />Le montagne ghiacciate, giganti scolpiti nel cielo bianco.<br />Una fila di persone, immobili nel cimitero, a Trinitè. Suo marito era bravo a lavorare il legno, le aveva fatto lui la croce. Una croce rosa, lei adorava il rosa. Una croce da bambina, ma le bambine non dovrebbero avere una croce, anche se è rosa, anche se ha dei cuori disegnati.</div><div style="text-align: left;">Lei, la mia amica, la mia stella, era lì, nel bianco a ricevere le condoglianze.</div><div style="text-align: left;">Che brutta parola: condoglianze. Non mi è mai piaciuta. È fredda. Preferisco dire: mi dispiace tantissimo. </div><div style="text-align: left;">Preferisco abbracciare e basta e piangere, magari.</div><div style="text-align: left;">Era l'inverno più freddo del decennio e si era ghiacciato anche il mio cuore.</div><div style="text-align: left;">Lei era quasi trasparente, non puoi capire chi perde un figlio.</div><div style="text-align: left;">Non puoi capire.</div><div style="text-align: left;">L'abbracciai e mi sentii spezzare lentamente, pezzo a pezzo.</div><div style="text-align: left;">Cosa sarebbe rimasto di me, di noi.</div><div style="text-align: left;">Io e lei, felici.</div><div style="text-align: left;">Io e lei.</div><div style="text-align: left;">Il dolore non si spiega.</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Io e lei a Torino, io e lei nella nostra stanza a ridere.</div><div style="text-align: left;">Lei che non c'è più.</div><div style="text-align: left;">Eppure non mi lascia mai sola.</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_2rSAjihxk8shWna3lHCNjuDYphNtaWN_mbBR0NwEpSqezE4lHnCKIDcU1n2xchNvji_zeuQskNTtpkcgkOkPFvF-K7RDsk3Xz0O1EkLQ00dHd96TG1sSoq2crL8hDYcbQIsZCI9iyld8kIiNVhZ5FREPkXNhokAC5AOZFuaAVb2gkD7v5PO9hgO3/s640/11053477_841021349296934_1792811109082319780_n.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="640" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_2rSAjihxk8shWna3lHCNjuDYphNtaWN_mbBR0NwEpSqezE4lHnCKIDcU1n2xchNvji_zeuQskNTtpkcgkOkPFvF-K7RDsk3Xz0O1EkLQ00dHd96TG1sSoq2crL8hDYcbQIsZCI9iyld8kIiNVhZ5FREPkXNhokAC5AOZFuaAVb2gkD7v5PO9hgO3/s320/11053477_841021349296934_1792811109082319780_n.jpg" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/Ao8FIszjKZg" width="320" youtube-src-id="Ao8FIszjKZg"></iframe></div><br /></div><br /><div style="text-align: left;"><br /></div><p><br /></p>Alice Corsihttp://www.blogger.com/profile/03909529219286109124noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1924490671450148393.post-5823184340798660542023-03-19T12:12:00.003+01:002023-03-19T12:16:21.201+01:00L'ultima canzone<p> Ci sono storie che nascono e poi non vedono la luce.</p><p>Semi rimasti nella terra pieni di desiderio.</p><p>Primavere dimenticate, inverni precoci, destini seccati.</p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjN5MkSkevD0lbAHRqRdeICgclKZqZMPDzGXus78WmFCWSNV4jMYI3f5eB5oL8D_olYcxBSOGn_bOJlNnBZUJXk5WWPw936sWnE1mB4JUZjgp4DcwOfna3olCC0FT2yRYkIMHEPOFsYIAwcOCcDXW2ZdsBCA1I7NUzf6KcXLnmxm8m-6DbXCe8RZqLu/s2000/336685210_1137169820291803_5181009063331113756_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2000" data-original-width="1500" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjN5MkSkevD0lbAHRqRdeICgclKZqZMPDzGXus78WmFCWSNV4jMYI3f5eB5oL8D_olYcxBSOGn_bOJlNnBZUJXk5WWPw936sWnE1mB4JUZjgp4DcwOfna3olCC0FT2yRYkIMHEPOFsYIAwcOCcDXW2ZdsBCA1I7NUzf6KcXLnmxm8m-6DbXCe8RZqLu/s320/336685210_1137169820291803_5181009063331113756_n.jpg" width="240" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><p>Ci sono amici che ci hanno ferito, lame nella carne,</p><p>parole come frecce avvelenate,</p><p>liquido verde nel sangue.</p><p>Amici che hanno strappato la nostra foto, </p><p>lì sorridevamo, </p><p>lì ci credevamo.</p><p><br /></p><p>Ci sono strade che portano lontano, </p><p>stanze che diventano buie, </p><p>canzoni che non riusciamo più ad ascoltare, </p><p>carezze che ricordiamo, </p><p>fuochi nel cuore, </p><p>stelle precipitate, </p><p>silenzi, </p><p>lacrime davanti al cielo.</p><p><br /></p><p>Ci sono stazioni da cui non sei mai partito, </p><p>treni che hai perso cento volte, </p><p>baci che non hai mai dato.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGsJLgpoUHyHV77-dD3lOjgB9A2r3CNgxgyx-Nh6NlPTEeG_4TE4SBCRZahjuMbdH-RKE5OzR4c4YOzs94v7Z7PaHoEo6Fw_v7LViGAzucJjSt5ElX2rfKz6sqgdnERMi1NlPW9edEUxUB3q2K00969SkfvV0txmKMc8zfWVXF0PQ44TUBqeHJ7j2F/s810/332320685_749507346503627_1718395607481360820_n.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="810" data-original-width="540" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGsJLgpoUHyHV77-dD3lOjgB9A2r3CNgxgyx-Nh6NlPTEeG_4TE4SBCRZahjuMbdH-RKE5OzR4c4YOzs94v7Z7PaHoEo6Fw_v7LViGAzucJjSt5ElX2rfKz6sqgdnERMi1NlPW9edEUxUB3q2K00969SkfvV0txmKMc8zfWVXF0PQ44TUBqeHJ7j2F/s320/332320685_749507346503627_1718395607481360820_n.jpg" width="213" /></a></div><br /><p><br /></p><p>Ci sono tramonti che ti sono rimasti dentro, </p><p>onde del mare, </p><p>speranze ancora conficcate nella testa, </p><p>speranze, </p><p>come maledizioni o benedizioni, </p><p>che ti portano a camminare ogni giorno.</p><p>Verso la meta, </p><p>verso l'ultimo giorno.</p><p>Allora, in un momento, </p><p>il sole, la terra, l'acqua, il mare, </p><p>tutto sarà chiaro</p><p>e presente. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/5YMNBBB3EuA" width="320" youtube-src-id="5YMNBBB3EuA"></iframe></div><br /><p><br /></p>Alice Corsihttp://www.blogger.com/profile/03909529219286109124noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1924490671450148393.post-15571577113490189572023-02-12T21:24:00.002+01:002023-02-12T21:33:26.074+01:00Figlia di un temporale<p>Figlia di un temporale, </p><p>cosa è rimasto di te?</p><p>Capelli umidi sugli occhi, </p><p>corpo, macerie.</p><p>Dimmi dove stai andando, nell'aria tagliente dell'inverno,</p><p>dimmelo.</p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSHdNIaF5uuoHCLurLNHphodMNPGk_jjMv2Gfc5bQNtZ382f0KM1AlDg5eJnWYuWADTNclFzxoTv3kO8uDyU_u9nnWMQ1MxL8OtPHGzffUsG5ytJUCQeRgihsWfFE7um2VNPkzu1wRcfrdmxLFReSN3Ey5olpuT35_KkJzTdzzKpTZXdispgfxdSL6/s500/329725979_2466312043520580_8309660736931206049_n.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="333" data-original-width="500" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSHdNIaF5uuoHCLurLNHphodMNPGk_jjMv2Gfc5bQNtZ382f0KM1AlDg5eJnWYuWADTNclFzxoTv3kO8uDyU_u9nnWMQ1MxL8OtPHGzffUsG5ytJUCQeRgihsWfFE7um2VNPkzu1wRcfrdmxLFReSN3Ey5olpuT35_KkJzTdzzKpTZXdispgfxdSL6/s320/329725979_2466312043520580_8309660736931206049_n.jpg" width="320" /></a><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /></div><br /><p><br /></p><p>Piedi nella neve, </p><p>occhi lucidi, tagli sulle mani.</p><p>Cammini nel bosco, attenta ai sussurri e ti perdi le mie parole.</p><p>Sono qui, non mi sono mai allontanto da te, </p><p>come un abbraccio freddo, </p><p>fatto di vento e di cristalli di ghiaccio.</p><p>Figlia di un temporale, </p><p>io non posso dimenticarti, perchè fai parte di me, </p><p>del mio passato e del mio futuro.</p><p>Il mio presente è impresso nella corteccia, tu l'accarezzi e mi parli.</p><p>Figia di un temporale, </p><p>non andare via da me. </p><p><br /></p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/mjvGjUovxPU" width="320" youtube-src-id="mjvGjUovxPU"></iframe></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><p><br /></p>Alice Corsihttp://www.blogger.com/profile/03909529219286109124noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1924490671450148393.post-16774532731565980092023-01-15T10:24:00.005+01:002023-01-15T10:28:06.510+01:00Un foglio e una penna, possono bastare.<p> Ci ho riprovato.</p><p>Ho provato a scrivere direttamente al computer, ma non ce l'ho fatta.</p><p>La storia si sbriciolava davanti a me, così inutile e sbiadita. Non riuscivo a sentire i personaggi. Personaggi che restavano muti, non riuscivo a percepirli. A sentire il loro dolore, la loro gioia.</p><p>Ho lasciato stare il pc, ho preso un quaderno e una penna. La storia si è aperta lentamente come un fiore, petalo a petalo.</p><p>È solo così che ci riesco. Solo con il contatto del foglio e lo scorrere della penna. È lì che accade il mio piccolo prodigio, è lì che divento il tramite tra un mondo e l'altro.</p><p>E non importa se ci vorrà più tempo, perché poi dovrò ritrascrivere tutto, non importa. L'essenziale è che si crei quella situazione strana in cui io entro dall'altra parte, come nella tana del Bianconiglio, e che possa osservare, sentire, vivere quello che stanno vivendo loro, i miei personaggi.</p><p>Un'altra cosa serve, oltre al quaderno e alla penna. Mi serve il silenzio.</p><p>Non canzoni, non parole, non voci. Solo il silenzio. E questo talvolta è davvero difficile da ottenere. </p><p>Ma ci proverò. Ho voglia di tornare a viaggiare. Dentro la mia storia inventata.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhue41o7sSyOvVP6Hg5g3bFYnBlp_PdL2VFVSLC3WAktw667quTlTmqspXzitj9HTlGyPQ5-nryTyk3vsCSBrpOewYWvVQE2eRmI2y-UogJyjN2Qe1-TpA10Bp-mR1eH-gB9C39VaRW_h-4Q06ZKn96faywVbSZL70gw6NkBK-Pd8JPa4SZ_XuZxS0c/s2048/325450871_923351172153706_9044940634913551631_n.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhue41o7sSyOvVP6Hg5g3bFYnBlp_PdL2VFVSLC3WAktw667quTlTmqspXzitj9HTlGyPQ5-nryTyk3vsCSBrpOewYWvVQE2eRmI2y-UogJyjN2Qe1-TpA10Bp-mR1eH-gB9C39VaRW_h-4Q06ZKn96faywVbSZL70gw6NkBK-Pd8JPa4SZ_XuZxS0c/s320/325450871_923351172153706_9044940634913551631_n.jpg" width="240" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/YT-ECHaz4PE" width="320" youtube-src-id="YT-ECHaz4PE"></iframe></div><br /><p><br /></p>Alice Corsihttp://www.blogger.com/profile/03909529219286109124noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1924490671450148393.post-27675994016204811352022-12-18T10:52:00.002+01:002022-12-18T11:06:47.316+01:00La porta di ghiaccio<p> Tutti gli specchi rivelano una parte del tutto.</p><p>Ci sono scale nascoste negli specchi, porte, passaggi.</p><p>Spesso non li vogliamo vedere, distogliamo lo sguardo, ignorandoli.</p><p>Io un giorno ho visto una porta di ghiaccio. Ho sfiorato la superficie del vetro e sono entrata.</p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_jWtyFcdwbvOL4ImdRoHj-wzlwCjMo8pWRhSE-umwNiH0dFw0gp8PuWSxYOoclbVn974UEWprtYxHoN_spE6rmU420vSKkbmZag5EdKP6xXnAJPsYcvCf0a5ycYtbF0u7WZSvXzQXJTYdJSdZ4zjsSyn7FLx1bvg_WY55fYdS7T-3EDeMtN9ljntj/s1920/snow-g01deabf93_1920.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1280" data-original-width="1920" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_jWtyFcdwbvOL4ImdRoHj-wzlwCjMo8pWRhSE-umwNiH0dFw0gp8PuWSxYOoclbVn974UEWprtYxHoN_spE6rmU420vSKkbmZag5EdKP6xXnAJPsYcvCf0a5ycYtbF0u7WZSvXzQXJTYdJSdZ4zjsSyn7FLx1bvg_WY55fYdS7T-3EDeMtN9ljntj/s320/snow-g01deabf93_1920.jpg" width="320" /></a><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /></div><p>Faceva freddo, un gelo millenario che entrava nelle ossa e si depositava dentro.</p><p>Gli occhi coperti di brina. Era troppo tardi per tornare, dovevo trovare l'uscita per sopravvivere.</p><p>Un giardino di neve, pesci congelati nel laghetto, il mio respiro sempre più breve.</p><p>Non c'è più tempo.</p><p>Non c'è più tempo.</p><p>Tutta la mia vita in brevi fotogrammi. Troppo veloci per essere capiti. Mani di bambina, giochi, strade di periferia, occhi, baci, grida, vetri rotti, silenzi.</p><p>Il buio.</p><p>La notte.</p><p>Il battito del mio cuore.</p><p>Solo quello nel nero.</p><p>Il mio battito.</p><p>Il mio respiro.</p><p>Petali screziati che si aprono nella neve.</p><p><br /></p><p>Il risveglio nel letto, un sudore gelato su tutto il corpo.</p><p>Sono ancora viva, sono tornata.</p><p>Sono ancora viva.</p><p>Lo specchio davanti a me mostrava il disgelo.</p><p>Il giardino innevato si scioglieva lentamente, gocce d'acqua scorrevano sugli aghi di pino, il ghiaccio si stava trasformando.</p><p>Un respiro alla volta. Una goccia alla volta.</p><p>Ritornai a respirare.</p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/WizNXQGBMEk" width="320" youtube-src-id="WizNXQGBMEk"></iframe></div><br /><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/UznHTBZIa8E" width="320" youtube-src-id="UznHTBZIa8E"></iframe></div><br /><p><br /></p>Alice Corsihttp://www.blogger.com/profile/03909529219286109124noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1924490671450148393.post-64342984450649212442022-11-15T11:20:00.008+01:002022-11-15T22:06:22.040+01:00November songTu eri la mia salvezza o la mia fine.<div>Non riuscivo più a capirlo. </div><div>La guerra dentro di me. Proiettili per terra, ancora inesplosi, ma forse, ancora per poco.</div><div>Sudato, vivo.</div><div>La città è un deserto grigio.</div><div>Le luci nelle case mi parlano di un calore antico.</div><div>E io, come un esule, per le vie, da solo.</div><div>Il mio viso crocefisso, il solco del dolore sulle guance.</div><div>Ricordo quando me le accarezzavi, come se fossi un bambino o qualcosa di prezioso, da non rompere, da non guastare.</div><div>E allora ci sorridevamo e la stanza diventava un giardino d'estate.</div><div>Dalle pareti fiorivano ricordi e io e tu, nient'altro nel nostro universo.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeoXrxwuCU6AN6NTHE_ZI1i8vRO6jHIgT1UN_d7WTomNjhyCaNip_eG31A0kAQ0H09ezkcYzjQhAns6SHnUoK6ylyuvoWkDLpVAqCbwF5UPbrKxUCuyeBTCviIhHfVfE0IwMPevqDt_1DvQD4u6_R3NzhPOLXhGeGyYygmSXgjPyfXjm0wIeZlxfmo/s6240/pexels-cottonbro-studio-6800202.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="6240" data-original-width="4160" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeoXrxwuCU6AN6NTHE_ZI1i8vRO6jHIgT1UN_d7WTomNjhyCaNip_eG31A0kAQ0H09ezkcYzjQhAns6SHnUoK6ylyuvoWkDLpVAqCbwF5UPbrKxUCuyeBTCviIhHfVfE0IwMPevqDt_1DvQD4u6_R3NzhPOLXhGeGyYygmSXgjPyfXjm0wIeZlxfmo/w266-h400/pexels-cottonbro-studio-6800202.jpg" width="266" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div><br /></div><div><br /></div><div>Perché i miei errori ora pesano sul cuore stanco, invecchiato.</div><div>E tutto ciò che sono stato con te diventa una canzone, una maledetta canzone che mi ripeto per non impazzire.</div><div><br /></div><div>Arriverò fino da te e non ti chiederò niente, non ti dirò neanche una parola, solo ti guarderò e tu capirai.</div><div>Vedrai le mie mani vuote, aperte verso di te, vedrai i miei occhi pieni di te, di te, di te e forse mi farai entrare, forse.</div><div><br /></div><div>La guerra là fuori, il dolore, la nebbia bianca e noi, sopravvissuti alla fine del mondo, ci abbracceremo.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/jeYCyCaK_5k" width="320" youtube-src-id="jeYCyCaK_5k"></iframe></div><br /><div><br /></div><div><br /></div>Alice Corsihttp://www.blogger.com/profile/03909529219286109124noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1924490671450148393.post-27146011809633002252022-10-15T18:52:00.002+02:002022-10-15T18:52:57.932+02:00Mirror song<p> Specchio crudele, </p><p>mostrami chi se ne è andato e non ritornerà più.</p><p>Mostrami quei giorni,</p><p>(non sapevamo che fossero giorni speciali).</p><p>Specchio crudele, </p><p>mostrami le case che abbiamo dimenticato,</p><p>i corridoi, </p><p>i giardini nascosti.</p><p>Mostrami l'autunno lento della mia vita, </p><p>mostrami il cadere silenzioso delle foglie,</p><p>e i sorrisi di oggi, </p><p>prima che svaniscano, </p><p>gocce nell'acqua.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVInykGOnEcxxVotP8Uflem5oGoGv_vwIqW0oY0xuKc1rFZOPD-vBYK8s2TONMl2hIvHIWTmb6vYg3AJacLpennofpgomZDjWsfVTDq1y6ETaW2f0Lw1N8eKJmRHMYAkgSHt6jIk9pewh4mTRVOJM0zdcoedV8ABiyLa0nlnISod18zQ8TyteIXbtt/s960/272597748_496185265202557_1370253395484636823_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="646" data-original-width="960" height="269" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVInykGOnEcxxVotP8Uflem5oGoGv_vwIqW0oY0xuKc1rFZOPD-vBYK8s2TONMl2hIvHIWTmb6vYg3AJacLpennofpgomZDjWsfVTDq1y6ETaW2f0Lw1N8eKJmRHMYAkgSHt6jIk9pewh4mTRVOJM0zdcoedV8ABiyLa0nlnISod18zQ8TyteIXbtt/w400-h269/272597748_496185265202557_1370253395484636823_n.jpg" width="400" /></a></div><br /><p><br /></p><p>Mostrami ancora una volta </p><p>il fiume della mia vita, </p><p>talvolta così impetuoso,</p><p>lasciami così, </p><p>immersa nell'acqua gelida, </p><p>viva.</p><p>Lasciami così,</p><p>a guardare le nuvole.</p><p><br /></p><p>Mostrami il presente,</p><p>che è tutto ciò che abbiamo;</p><p>mostrami l'amore, </p><p>le mani, </p><p>le ombre sui corpi,</p><p>i fiori dell'inverno.</p><p>Specchio, </p><p>non tradirmi, </p><p>rivelami ciò che sono, </p><p>solo così potrò capire,</p><p>solo così potrò riconoscermi.</p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/yOGD1WkJJok" width="320" youtube-src-id="yOGD1WkJJok"></iframe></div><br /><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>Alice Corsihttp://www.blogger.com/profile/03909529219286109124noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1924490671450148393.post-19244311753791969662022-09-17T17:55:00.008+02:002022-09-17T18:15:18.618+02:00Dopo la guerra<p>Cosa si pensa in guerra?</p><p>Forse a sopravvivere.</p><p>Portare avanti i giorni e le notti.</p><p>Arrivare ad aprire gli occhi al mattino. Proteggere chi ami, fino alla fine dei bombardamenti.</p><p>Cosa si pensa quando la guerra è finita?</p><p>Ad amare.</p><p>Ad amare chi è stato lontano per tanto tempo e ti ha aspettato.</p><p><br /></p><p>Immagino allora mio nonno e mia nonna. Lei sfollata a Roma, dichiarata città aperta, </p><p>lui in Germania in un campo di lavoro, arrestato su un treno, l'8 settembre del '43.</p><p>Poi la liberazione e lui che torna finalmente a casa, a Messina, zoppicando.</p><p>Vivo.</p><p>E lei, viva.</p><p>Si abbracciano.</p><p>E la guerra scivolò via, per un momento, via da loro.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><p>Guardo questa foto. </p><p>All'epoca le foto erano rare. Preziose.</p><p>Guardo i loro sorrisi, due ragazzi sopravvissuti alla guerra, in mezzo agli amici, </p><p>una sola foto, ma basta.</p><p>La calca, gli abbracci, la voglia di farcela.</p><p>La gioia di chi ha visto la morte e adesso ha solo voglia di vivere.</p><p>Forse è solo questo che conta.</p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIm6KrisFkN6q-VMealm4WiiJy6p_zny4bPvolzsjSnoBsN6d8aX89b0z_pqHGwN0Keda9EfVlqa_3azC5wZ6nSX5F-fJejoY84SEPB01d-2tPrYJDNnUm84TZKeA89NXg4ZoEmKl5fs0eLG5Sgm9424bfl4Nqe5POXX88d3kVGA_hoOmw8nFMLJEB/s2048/306990491_5435788843153472_5703652476822625139_n.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIm6KrisFkN6q-VMealm4WiiJy6p_zny4bPvolzsjSnoBsN6d8aX89b0z_pqHGwN0Keda9EfVlqa_3azC5wZ6nSX5F-fJejoY84SEPB01d-2tPrYJDNnUm84TZKeA89NXg4ZoEmKl5fs0eLG5Sgm9424bfl4Nqe5POXX88d3kVGA_hoOmw8nFMLJEB/w300-h400/306990491_5435788843153472_5703652476822625139_n.jpg" width="300" /></a></div><p></p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/TDyiREoBw0o" width="320" youtube-src-id="TDyiREoBw0o"></iframe></div><br /><p><br /></p>Alice Corsihttp://www.blogger.com/profile/03909529219286109124noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1924490671450148393.post-34451546643032579242022-08-10T18:24:00.006+02:002022-08-10T18:32:53.989+02:00Dorotea, la città precipitata.<p> Dorotea era una città celeste, lo raccontano le antiche leggende.</p><p>Nel suo remoto passato gli angeli suonavano melodie delicate tra le vie luminose.</p><p>Angeli dalle ali enormi, fatte di luce.</p><p>Dorotea brillava al tramonto e chi l'aveva vista, anche solo in sogno, non la dimenticava più.</p><p>Ma questo accadde molto tempo fa.</p><p>Dorotea precipitò sulla terra.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivytjLAuL_EmuUr9mTa8l6lje_FQ7dk0z_rsZSQaawm-8FudlSSCReYAbiA4MzNe5Gpck1gXAW89wCP93gdYlgIpu3S-Y6HLy4UCvArsDnY6GSYuKcqJMJg8QIYd97pCrpssUgtdrOcN2bWjItCvJK8FVUjA6Woe-Rr1VxBrg-V2Ix9nA7E7lq4J7r/s2026/IMG_20220721_112351.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2026" data-original-width="1781" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivytjLAuL_EmuUr9mTa8l6lje_FQ7dk0z_rsZSQaawm-8FudlSSCReYAbiA4MzNe5Gpck1gXAW89wCP93gdYlgIpu3S-Y6HLy4UCvArsDnY6GSYuKcqJMJg8QIYd97pCrpssUgtdrOcN2bWjItCvJK8FVUjA6Woe-Rr1VxBrg-V2Ix9nA7E7lq4J7r/s320/IMG_20220721_112351.jpg" width="281" /></a></div><br /><p><br /></p><p>Tutto quello che c'era di etereo in lei si fece materia, diventò pietra, marmo, cemento.</p><p>I suoi abitanti non erano più angeli, ma uomini e donne. Il desiderio dell'altezza e della profondità però non si placò mai in loro e nella loro città.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7gVfTy-cNsl1ZsgYopqfi2mxLbfywO1faWsuHKCa74t9_NshKcP3TVBTdVq3U-oo7YVe9D_sF1bCuTnb28QO4baJ8Eq8wyLLf0ORmKSESRfFeFYRSV5NMLH8zgjF5LGAgCBo6LgcZjoXqvfHHVzSxPXZKsmyF1eF_58AuLMGK0TH1ctpqUQyhTg1V/s3416/IMG_20220721_135809.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3416" data-original-width="3000" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7gVfTy-cNsl1ZsgYopqfi2mxLbfywO1faWsuHKCa74t9_NshKcP3TVBTdVq3U-oo7YVe9D_sF1bCuTnb28QO4baJ8Eq8wyLLf0ORmKSESRfFeFYRSV5NMLH8zgjF5LGAgCBo6LgcZjoXqvfHHVzSxPXZKsmyF1eF_58AuLMGK0TH1ctpqUQyhTg1V/s320/IMG_20220721_135809.jpg" width="281" /></a></div><br /><p><br /></p><p>Fontane nascoste nei cortili, </p><p>finestre nel vuoto, </p><p>cattedrali corrose dal mare e dal vento, </p><p>vicoli incrostati di sogni, </p><p>statue di angeli dallo sguardo triste, verso il tramonto, </p><p>case dai muri curvi, </p><p>volti senza occhi sulle pareti.</p><p><br /></p><p>Arrivai a Dorotea con il corpo alla deriva.</p><p>Lividi, dolori, mancanze.</p><p>Andai fino alla sua basilica, sembrava un gigantesco termitaio o un organo nel deserto, ancora incompleto.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBKn_1KciTB0xvuHNL46AmitZ_UU-k2EDuUy9fUuJiD2LMTBhGVw9QGkDEkMpFaNRml5NHDvrknsk_CnceFm6SM47N9LfcTTdf0CqZyxhDqj4AS_jQDTRtFtAPfVfY-lWOphljasZVb29t6oUJz5XQj-hTyl6iW5YCbD1wA0R3qRLm2X35-PPkmN5r/s3000/IMG_20220721_155234%20(1).jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2961" data-original-width="3000" height="316" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBKn_1KciTB0xvuHNL46AmitZ_UU-k2EDuUy9fUuJiD2LMTBhGVw9QGkDEkMpFaNRml5NHDvrknsk_CnceFm6SM47N9LfcTTdf0CqZyxhDqj4AS_jQDTRtFtAPfVfY-lWOphljasZVb29t6oUJz5XQj-hTyl6iW5YCbD1wA0R3qRLm2X35-PPkmN5r/s320/IMG_20220721_155234%20(1).jpg" width="320" /></a></div><br /><p><br /></p><p>Lì c'era ancora la traccia remota della città precipitata.</p><p>All'interno grandi alberi s'innalzavano per cercare una luce perduta che, pure un tempo, avevano vissuto.</p><p>Quella luce prigioniera mi parlò di tutti i colori del mondo, dei rumori impercettibili dell'universo, della nascita e della morte.</p><p>Allora capii finalmente: </p><p>Dorotea non era perduta </p><p>e neanche io.</p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUDvFApgq_A_fVdqtm4pJ1O-hFkFlQA17kP3TUSUP10i0rCCwrNaur1LK7er0BXREOK6jUO-Dyh5DTs17VJ1OV46NIAmGD6GkXT1f3tUgM3RlQebKnqFz5R_nYVesC0mvaQLc53aGkEFJtuM5jFX8DDwwfAVLMfxnNH82C8chEPvy3fIQpaN0LHWdx/s2048/IMG-20220727-WA0012.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="995" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUDvFApgq_A_fVdqtm4pJ1O-hFkFlQA17kP3TUSUP10i0rCCwrNaur1LK7er0BXREOK6jUO-Dyh5DTs17VJ1OV46NIAmGD6GkXT1f3tUgM3RlQebKnqFz5R_nYVesC0mvaQLc53aGkEFJtuM5jFX8DDwwfAVLMfxnNH82C8chEPvy3fIQpaN0LHWdx/w194-h400/IMG-20220727-WA0012.jpg" width="194" /></a></div><br /><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJabTQcl4MjXTPPyjNpku4k6gy-t2ipkfXrJLn6PE51K7zqS6gsr8ONyqgWDSiuy767QOjl7nG7gCaEZnqX_lZAT5qM5Mjd2xDkB8E9v4LNKqmYBX0k7yAAOzhxFrGK-kwgzgyEv9-x7A23fDhoZcfGwPq-OpfEB3TsI-E5aseumdVgyMKaOloDWI9/s3270/IMG_20220726_124157.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3270" data-original-width="1897" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJabTQcl4MjXTPPyjNpku4k6gy-t2ipkfXrJLn6PE51K7zqS6gsr8ONyqgWDSiuy767QOjl7nG7gCaEZnqX_lZAT5qM5Mjd2xDkB8E9v4LNKqmYBX0k7yAAOzhxFrGK-kwgzgyEv9-x7A23fDhoZcfGwPq-OpfEB3TsI-E5aseumdVgyMKaOloDWI9/s320/IMG_20220726_124157.jpg" width="186" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/kpz8lpoLvrA" width="320" youtube-src-id="kpz8lpoLvrA"></iframe></div><br />Alice Corsihttp://www.blogger.com/profile/03909529219286109124noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1924490671450148393.post-958100466651815652022-07-13T18:54:00.002+02:002022-07-13T18:57:04.856+02:00Raccontami ancora del mondo vecchioRaccontami ancora del mondo vecchio,<div>quando attorno al fuoco si ascoltavano le storie.</div><div>Raccontami degli spazi sterminati, </div><div>delle corse sotto alla pioggia, </div><div>del tuo tempo e del mio.</div><div><br /></div><div>Raccontami della speranza</div><div>che velava i tuoi occhi quando mi vedevi arrivare.</div><div>Raccontami della tua avventura nel mondo </div><div>e io ti racconterò delle mie guerre,</div><div>e della strada nel bosco,</div><div>della casa e dell'amore, </div><div>mai uguale, sempre diverso.</div><div><br /></div><div>Raccontami ancora del mondo ingenuo,</div><div>quando le parole venivano dette, </div><div>non scritte, non taciute.</div><div>Ci ammaliamo lentamente senza dirci niente,</div><div>muti come cattedrali nel deserto,</div><div>ci vogliamo bene,</div><div>senza dircelo.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3u5ue-RlxsujMbFhImh4sMv8Bxgo16MR3Xl_27KefQGYiryQ8ynuDPr5dqqxHvFuzwIqz3Sk38JmKKc6UDAudbscicCiSr1u37_P7gJTDea5Lqzsehv5OgCW4T5445ka4I8Rmy0LN-Gr0FoEApG4WR5CeY08zf26oL320rp56kuyMtw8jB_E2h8-5/s860/289833577_5297592426972885_7884107603144061252_n.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="645" data-original-width="860" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3u5ue-RlxsujMbFhImh4sMv8Bxgo16MR3Xl_27KefQGYiryQ8ynuDPr5dqqxHvFuzwIqz3Sk38JmKKc6UDAudbscicCiSr1u37_P7gJTDea5Lqzsehv5OgCW4T5445ka4I8Rmy0LN-Gr0FoEApG4WR5CeY08zf26oL320rp56kuyMtw8jB_E2h8-5/s320/289833577_5297592426972885_7884107603144061252_n.jpg" width="320" /></a></div><br /><div><br /></div><div><br /></div><div>Raccontami ancora delle estati di un tempo,</div><div>delle canzoni cantate nelle strade,</div><div>del sale sulla pelle, </div><div>del verde delle foglie negli occhi di chi amavi, </div><div>dei precipizi, </div><div>dei baci, </div><div>delle carezze che non riesci a dimenticare.</div><div><br /></div><div>Raccontami della fine dell'estate, </div><div>della risacca, </div><div>dei respiri sempre più brevi, </div><div>guardando il cielo che precipitava piano,</div><div>lentamente.</div><div>Io non mi stanco di ascoltarti, </div><div>raccontami ancora e </div><div>ancora.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/vzXsF_jAjK0" width="320" youtube-src-id="vzXsF_jAjK0"></iframe></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div><br /></div>Alice Corsihttp://www.blogger.com/profile/03909529219286109124noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1924490671450148393.post-58360390151795752462022-06-19T18:38:00.001+02:002022-06-19T18:53:48.527+02:00Never let me down <p> Pensavamo di poter volare,</p><p>pensavamo di poter vedere tutto dall'alto.</p><p>Invece non è stato così.</p><p>Parole come pietre,</p><p>il fuoco che corrode i ricordi,</p><p>in fumo ciò che siamo stati, </p><p>in fumo i bambini che eravamo, </p><p>io e te.</p><p>In fumo le speranze.</p><p>La guerra come unico orizzonte.</p><p>Le mani che si aprono, </p><p>vuote.</p><p>Troppo dolore per ricominciare.</p><p>Siamo caduti,</p><p>il volo si è bloccato.</p><p>Le ali spezzate, </p><p>il cielo capovolto, </p><p>il mondo bruciato,</p><p>una cicatrice profonda, </p><p>sulle città e sui boschi.</p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvH_x_RYZX8wjCyZDr9_Bnuk5KPNlRhSTih8lXPfyo7yzbOVCup-7Czc4RKk8A3EWLPyGz5LJXH4_swvUTB_WqqCB31OumS9GJRovAaBsoJ7d1NO5jtbtPaKxO_vu1-fuk0JlBUf29sMAFEwNNpPbYtpTUR4o3aSAgjto2h8nl5wXlHTnDA9ZzoN08/s694/289251984_5186392084759817_2225508347747552756_n.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="694" data-original-width="500" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvH_x_RYZX8wjCyZDr9_Bnuk5KPNlRhSTih8lXPfyo7yzbOVCup-7Czc4RKk8A3EWLPyGz5LJXH4_swvUTB_WqqCB31OumS9GJRovAaBsoJ7d1NO5jtbtPaKxO_vu1-fuk0JlBUf29sMAFEwNNpPbYtpTUR4o3aSAgjto2h8nl5wXlHTnDA9ZzoN08/w289-h400/289251984_5186392084759817_2225508347747552756_n.jpg" width="289" /></a></div><br /><p><br /></p><p>L'erba secca, </p><p>le parole taciute, </p><p>i silenzi crudeli, </p><p>come schegge,</p><p> sulle ali ferite.</p><p>Le stelle precipitate nel campo,</p><p>bagliori nel buio, </p><p>ancora respirano, </p><p>ma è troppo tardi ormai.</p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/iY9pIO8mlgg" width="320" youtube-src-id="iY9pIO8mlgg"></iframe></div><br /><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>Alice Corsihttp://www.blogger.com/profile/03909529219286109124noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1924490671450148393.post-42105870602920900342022-05-22T09:38:00.002+02:002022-05-22T10:03:36.724+02:00Cuando calienta el sol<p> In metro, stanca, grigio e nero fuori dai finestrini.</p><p>Entra lui, un uomo tarchiato, dai tratti sudamericani, la pelle del colore del sole, con la chitarra.</p><p>Poche note e si apre un ricordo.</p><p><span face="arial, sans-serif" style="background-color: white; color: #202124; font-size: 14px;"><i>Cuando calienta el sol aquí en la playa</i></span></p><i><span face="arial, sans-serif" jsname="YS01Ge" style="background-color: white; color: #202124; font-size: 14px;">Siento tu cuerpo vibrar cerca de mí</span><br style="background-color: white; color: #202124; font-family: arial, sans-serif; font-size: 14px;" /><span face="arial, sans-serif" jsname="YS01Ge" style="background-color: white; color: #202124; font-size: 14px;">Es tu palpitar, es tu cara, es tu pelo</span><br style="background-color: white; color: #202124; font-family: arial, sans-serif; font-size: 14px;" /><span face="arial, sans-serif" jsname="YS01Ge" style="background-color: white; color: #202124; font-size: 14px;">Son tus besos, me estremezco.</span></i><div><span face="arial, sans-serif" jsname="YS01Ge" style="background-color: white; color: #202124; font-size: 14px;"><br /></span></div><div><span face="arial, sans-serif" jsname="YS01Ge" style="background-color: white; color: #202124; font-size: 14px;">Rivedo lui, la sua gamba destra che non gli rispondeva più bene, camminava lentamente. </span></div><div><span face="arial, sans-serif" jsname="YS01Ge" style="background-color: white; color: #202124; font-size: 14px;">Il braccio destro si muoveva parzialmente, la mano non poteva afferrare niente, le dita rimanevano chiuse. </span></div><div><span face="arial, sans-serif" jsname="YS01Ge" style="background-color: white; color: #202124; font-size: 14px;">Lui talvolta ci giocava con la sua mano ferma.</span></div><div><span face="arial, sans-serif" jsname="YS01Ge" style="background-color: white; color: #202124; font-size: 14px;">Rivedo la sua espressione felice quando ascoltava i suoi vinili.</span></div><div><span face="arial, sans-serif" jsname="YS01Ge" style="background-color: white; color: #202124; font-size: 14px;">Tornava ragazzino.</span></div><div><span face="arial, sans-serif" jsname="YS01Ge" style="background-color: white; color: #202124; font-size: 14px;">E a volte metteva questa canzone <i>Cuando calienta el sol.</i></span></div><div><span face="arial, sans-serif" jsname="YS01Ge" style="background-color: white; color: #202124; font-size: 14px;">E lo vedevo lì, vicino al suo mare, al tramonto.</span></div><div><span face="arial, sans-serif" jsname="YS01Ge" style="background-color: white; color: #202124; font-size: 14px;">Lo vedevo correre.</span></div><div><span face="arial, sans-serif" jsname="YS01Ge" style="background-color: white; color: #202124; font-size: 14px;">Lo vedevo luminoso, come è sempre stato.</span></div><div><span face="arial, sans-serif" jsname="YS01Ge" style="background-color: white; color: #202124; font-size: 14px;"><br /></span></div><div><span face="arial, sans-serif" style="color: #202124;"><span style="background-color: white; font-size: 14px;">Nel vagone della metro è entrato il mare per un momento, un solo bellissimo momento.</span></span></div><div><span face="arial, sans-serif" style="color: #202124;"><span style="background-color: white; font-size: 14px;"><br /></span></span></div><div><span face="arial, sans-serif" style="color: #202124;"><span style="background-color: white; font-size: 14px;">Grazie per questo viaggio nel passato, musicista di strada.</span></span></div><div><span face="arial, sans-serif" style="color: #202124;"><span style="background-color: white; font-size: 14px;"><br /></span></span></div><div><span face="arial, sans-serif" style="color: #202124;"><span style="background-color: white; font-size: 14px;">Grazie per sempre, papà. </span></span></div><div><span face="arial, sans-serif" style="color: #202124;"><span style="background-color: white; font-size: 14px;"><br /></span></span></div><div><span face="arial, sans-serif" style="color: #202124;"><span style="background-color: white; font-size: 14px;"><br /></span></span></div><div><span face="arial, sans-serif" style="color: #202124;"><span style="background-color: white; font-size: 14px;"><br /></span></span></div><div><span face="arial, sans-serif" style="color: #202124;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqJQkLxfD01tn15sJfjSMmw6vrxH-R_NKZQlCL_j3mOjspE2wIUFqX6hlNmLJemqC5ef_KWd2L4dO1dcP7pGoe8ec8p3AKQXUv6yDOT10Xjwf-M_EB9j9fM44yahTnJ_1OPNKc4VPg3l_XfP8H9v2kEKVpmfi8Z-NsN1AHujxrYgTDtXTnBdL6Fd33/s2048/283397353_5105448306187529_7471838015614720127_n.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1535" data-original-width="2048" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqJQkLxfD01tn15sJfjSMmw6vrxH-R_NKZQlCL_j3mOjspE2wIUFqX6hlNmLJemqC5ef_KWd2L4dO1dcP7pGoe8ec8p3AKQXUv6yDOT10Xjwf-M_EB9j9fM44yahTnJ_1OPNKc4VPg3l_XfP8H9v2kEKVpmfi8Z-NsN1AHujxrYgTDtXTnBdL6Fd33/w400-h300/283397353_5105448306187529_7471838015614720127_n.jpg" width="400" /></a></div><br /><span style="background-color: white; font-size: 14px;"><br /></span></span></div><div><span face="arial, sans-serif" style="color: #202124;"><span style="background-color: white; font-size: 14px;"><br /></span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjW7P_32FQhTy2AvUDuZqOjlREP8F8CMJlWuZonaoYfju_tvl6Nw8qGoUB5Zpb-SdX8051TmJuoNPZapiT2I0xiTvnVOIAB0Ewgb05QijlRez81WlRPlV8Z3crIs9BjZfLa893jo12BdVMA6f8-H57qdg-VWYFgSYuYI3eTkPgsR0rer7zAE1H__eU/s2048/283129714_5105448599520833_4587405536953839418_n.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1423" data-original-width="2048" height="222" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjW7P_32FQhTy2AvUDuZqOjlREP8F8CMJlWuZonaoYfju_tvl6Nw8qGoUB5Zpb-SdX8051TmJuoNPZapiT2I0xiTvnVOIAB0Ewgb05QijlRez81WlRPlV8Z3crIs9BjZfLa893jo12BdVMA6f8-H57qdg-VWYFgSYuYI3eTkPgsR0rer7zAE1H__eU/s320/283129714_5105448599520833_4587405536953839418_n.jpg" width="320" /></a></div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><span face="arial, sans-serif" style="color: #202124;"><span style="background-color: white; font-size: 14px;"><br /></span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1bCM_6lVlFgRosWBlK8uX27DoMGqokA11oix2l8zWmSIY4biB1rohkJeXVxl4LXfi1T2_F9tpahXaV1AaOsfwq4wD9ONA-SxfAGHBAoD0WfJzTbZ8fOmO2txpA1m0am_IlR1dr03xPiBPAfK3VNlJFV0ztZE0ZVXa6iFP5PNxfHqsSLLqfxpONbvw/s2048/283222089_5105448442854182_5947681757557329988_n.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="1500" data-original-width="2048" height="234" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1bCM_6lVlFgRosWBlK8uX27DoMGqokA11oix2l8zWmSIY4biB1rohkJeXVxl4LXfi1T2_F9tpahXaV1AaOsfwq4wD9ONA-SxfAGHBAoD0WfJzTbZ8fOmO2txpA1m0am_IlR1dr03xPiBPAfK3VNlJFV0ztZE0ZVXa6iFP5PNxfHqsSLLqfxpONbvw/s320/283222089_5105448442854182_5947681757557329988_n.jpg" width="320" /></a></div><div></div><div><span face="arial, sans-serif" jsname="YS01Ge" style="background-color: white; color: #202124; font-size: 14px;"><br /></span></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/3nVvQx_hCic" width="320" youtube-src-id="3nVvQx_hCic"></iframe></div><br /><span face="arial, sans-serif" jsname="YS01Ge" style="background-color: white; color: #202124; font-size: 14px;"><br /></span></div>Alice Corsihttp://www.blogger.com/profile/03909529219286109124noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1924490671450148393.post-30793617263534100952022-04-10T15:26:00.003+02:002022-04-10T15:42:03.450+02:00La foresta ad aprile<p> La foresta ad aprile si risveglia lentamente,</p><p>petali bagnati dall'umidità della notte,</p><p>muschio che respira, </p><p>arrampicandosi sui nostri corpi,</p><p>come quando vuoi gridare forte,</p><p>come quando t'immergi nell'acqua dopo tanto tempo, </p><p>come quando i nostri sguardi erano leggermente strabici,</p><p>e finivamo per inciampare</p><p>cadendo giù, </p><p>nella tana del coniglio, </p><p>ridendo come bambini o come pazzi, </p><p>giù </p><p>a perdifiato.</p><p><br /></p><p><br /></p><p>Respira, </p><p>è solo un momento, </p><p>poi ritorna l'aria</p><p>è solo un momento.</p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjO2B801rbTvuxJFMAufrMwrX0lm7HyrhK4opDOg6XeY1_ZSleDN8PxIINZPiiOborfVyVMXveTronzxy44h86plM74maicSBVxTo2bpcw1DPM_trs7XOmqPhlLhNqq9JX_qGrSo744C4w_k6_MNyehrkNBL3wexAK4eWGUo4GjXIejyTzX_Pkbrls/s1920/leaves-g07a30a053_1920.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="639" data-original-width="1920" height="134" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjO2B801rbTvuxJFMAufrMwrX0lm7HyrhK4opDOg6XeY1_ZSleDN8PxIINZPiiOborfVyVMXveTronzxy44h86plM74maicSBVxTo2bpcw1DPM_trs7XOmqPhlLhNqq9JX_qGrSo744C4w_k6_MNyehrkNBL3wexAK4eWGUo4GjXIejyTzX_Pkbrls/w400-h134/leaves-g07a30a053_1920.jpg" width="400" /></a></div><br /><p><br /></p><p>La foresta ad aprile</p><p>si aprì con tutti i suoi segreti,</p><p>piangevamo e ridevamo,</p><p>minuscoli sotto alle foglie,</p><p>alle felci,</p><p>non volevamo fermarci, </p><p>corremmo fino alla fine, </p><p>lacrime e baci, </p><p>fino alla fine.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiP1XnOGI5JUZpv7zTNSCaRKQM6_X_dN7Q5Rpv_kIkv_GqWYowB9OHXgXO-xUyoltseWyAzMrSIESMkC2s6zj-kZnDeZkF5KW6Gtc0w2NutwhUiZhpU6smruKp1aW3myRhN2kMgPKE_WntSh51EOgK8TJqPeHwVPVJdEaCHrPxeQZUXDVohXIrAxyMv/s1920/leaf-g6e74b27a7_1920.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1280" data-original-width="1920" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiP1XnOGI5JUZpv7zTNSCaRKQM6_X_dN7Q5Rpv_kIkv_GqWYowB9OHXgXO-xUyoltseWyAzMrSIESMkC2s6zj-kZnDeZkF5KW6Gtc0w2NutwhUiZhpU6smruKp1aW3myRhN2kMgPKE_WntSh51EOgK8TJqPeHwVPVJdEaCHrPxeQZUXDVohXIrAxyMv/s320/leaf-g6e74b27a7_1920.jpg" width="320" /></a></div><br /><p><br /></p><p>La foresta ad aprile</p><p>è crudele e selvaggia, </p><p>come la primavera, </p><p>brutale e vitale </p><p>come tutti i finali, </p><p>brutale e vitale</p><p>come tutti gli inizi. </p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/e2ynZCBLfrU" width="320" youtube-src-id="e2ynZCBLfrU"></iframe></div><br /><p><br /></p><p><br /></p>Alice Corsihttp://www.blogger.com/profile/03909529219286109124noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1924490671450148393.post-72706871723124209832022-03-01T21:59:00.006+01:002022-03-02T07:23:32.625+01:00Prendimi e portami via<p> Prendimi e portami via</p><p>dal fumo e dal suono delle sirene.</p><p>Portami via, fino al fiume.</p><p>Lo attraverseremo con il cuore che rimbomba nelle orecchie.</p><p>La tua mano, </p><p>la mia, </p><p>l'acqua sotto di noi</p><p>e l'inferno dietro.</p><p>Il cielo insanguinato, </p><p>la macchia si allarga sempre di più.</p><p>Uomini vi siete persi?</p><p>Avete pugnalato la terra e le nuvole e</p><p>ora c'è sangue dappertutto.</p><p>Prendimi e portami via, </p><p>nei sentieri dimenticati dalle mappe,</p><p>nel bosco.</p><p>Respireremo vicini </p><p>e sopravviveremo con il nostro calore.</p><p>Domani cosa racconteremo?</p><p>Racconteremo del dolore nella città e del terrore negli occhi delle madri e dei padri. Ma racconteremo anche il loro disperato coraggio. </p><p>La storia è crudele e lascia cicatrici su di noi.</p><p>La storia è qui.</p><p>La stiamo vivendo ora, </p><p>amore mio.</p><p><br /></p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEicTChuqVrqh0DzMsTyFz8m5bjWUAWIqo1FiiIsN8qQbv2Qt9iOcstiCperayxjjwbZTwv1oAokKDYd6R5EQ9EjYpITiMK_k1idJ-2PBa7t0nHm8iIv0c_GDe1-BmIreu-jNb7JCVTfmOeSl2vqpgzSn2iiJG4Fj9tb_O_h6X-67aIvlFZ6Tk0e0LN1=s1920" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1280" data-original-width="1920" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEicTChuqVrqh0DzMsTyFz8m5bjWUAWIqo1FiiIsN8qQbv2Qt9iOcstiCperayxjjwbZTwv1oAokKDYd6R5EQ9EjYpITiMK_k1idJ-2PBa7t0nHm8iIv0c_GDe1-BmIreu-jNb7JCVTfmOeSl2vqpgzSn2iiJG4Fj9tb_O_h6X-67aIvlFZ6Tk0e0LN1=w400-h266" width="400" /></a></div><br /><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/AP6kdLMn1kg" width="320" youtube-src-id="AP6kdLMn1kg"></iframe></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><p><br /></p>Alice Corsihttp://www.blogger.com/profile/03909529219286109124noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1924490671450148393.post-11147146558292951982022-01-29T17:18:00.007+01:002022-01-29T17:24:15.463+01:00L'inverno del ghiaccio<p> Ghiaccio sulla mia e sulla tua pelle,</p><p>dopo secoli di abbandono,</p><p>nell'inverno della nebbia,</p><p>densa, intatta,</p><p>nell'inverno</p><p>dell'attesa,</p><p>e del mancato perdono.</p><p>Le mani dei bambini</p><p>a cercare una chiave nascosta,</p><p>a scavare la terra, </p><p>per trovare un passaggio segreto.</p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgv5NUMpXTrTCo8TxGiMezAGBuq0jU8HaWSo05LOz9lF--5M7IX7WzF_RgIx5vxKDxwA2HnM3mKUFjHa0GT91chphq0jyHPklakwQgZa39jQSEAJegytrhKGjAmzuOc16DP_odVNvS2wDHjODaDfxTD05m8AXJ5HQVez199fkybjf6aOF0g0lVNE-TK=s1625" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1625" data-original-width="1080" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgv5NUMpXTrTCo8TxGiMezAGBuq0jU8HaWSo05LOz9lF--5M7IX7WzF_RgIx5vxKDxwA2HnM3mKUFjHa0GT91chphq0jyHPklakwQgZa39jQSEAJegytrhKGjAmzuOc16DP_odVNvS2wDHjODaDfxTD05m8AXJ5HQVez199fkybjf6aOF0g0lVNE-TK=w266-h400" width="266" /></a></div><br /><p><br /></p><p>Io, te,</p><p>nell'inverno pietrificato.</p><p>Il tuo respiro mi parla di te,</p><p>delle foreste nella neve, </p><p>delle tracce lasciate dai nostri piedi,</p><p>delle tane in cui ci siamo rinchiusi, per proteggerci.</p><p>Brina su di noi, </p><p>Luna muta, </p><p>stelle come cristalli,</p><p>lassù,</p><p>a indicare la via.</p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/L4sbDxR22z4" width="320" youtube-src-id="L4sbDxR22z4"></iframe></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><p><br /></p>Alice Corsihttp://www.blogger.com/profile/03909529219286109124noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1924490671450148393.post-82714847900591703882021-12-19T19:31:00.002+01:002021-12-19T19:35:39.135+01:00Il pittore delle onde<p> Si avvicinava Natale. </p><p>Un Natale freddo, le mascherine a segnare i volti, ma ancora, intatta, la voglia di abbracci. La voglia di stringere, di accarezzare. </p><p>Le vie del centro erano piene di specchi, vetrine con luci di candele, bambole esposte con gli occhi di vetro e i capelli morbidi, la Mole brillava, come fosse sommersa dalle acque in una notte di luna.</p><p><br /></p><p> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhbUDZiQ6p6D9w1WET78QfE9J5FD9oHG1vZgwEbd2pSNjhpYKbgJkR21TMpYfAMEHtznVa6epSWch_28BOOMChzQmPzMxS7NMveUtvnKPhzKzH8cGKD01uLjKRfWYjQNNZLoWekc2kB-6_dAckWOP5lv-habkfWNlAX_2doJr5zlFXf1BkKwBiPQgUj=s1080" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="1047" data-original-width="1080" height="310" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhbUDZiQ6p6D9w1WET78QfE9J5FD9oHG1vZgwEbd2pSNjhpYKbgJkR21TMpYfAMEHtznVa6epSWch_28BOOMChzQmPzMxS7NMveUtvnKPhzKzH8cGKD01uLjKRfWYjQNNZLoWekc2kB-6_dAckWOP5lv-habkfWNlAX_2doJr5zlFXf1BkKwBiPQgUj=s320" width="320" /></a></p><p><br /></p><p>Io camminavo assorta, in un sonno vigile. </p><p>Lui mi fermò.</p><p>- Ho appena finito di dipingerlo - disse.</p><p>Era un uomo con i capelli lunghi, bianchi, la barba di qualche giorno, gli occhi sembravano aver visto albe migliori.</p><p>Mi porse dei piccoli dipinti, raffiguravano lo stesso paesaggio preso in momenti diversi della giornata. Una spiaggia, un'onda, un volo di gabbiani.</p><p>Eppure erano tutti diversi. L'onda non era mai la stessa, la luce sull'acqua mutava, il cielo non era mai lo stesso cielo, come me, come lui, come la vita.</p><p>Infinite piccole mutazione avvengono ogni istante. In noi, nel mondo.</p><p>E questo il pittore delle onde lo sapeva. </p><p>Aveva visto quel mare per quanto tempo? Per giorni? Ore o istanti?</p><p>Dipingeva infinite volte quell'angolo di mondo, eppure non era mai uguale.</p><p>Cosa hai perso laggiù? Un amore, un destino, un ricordo?</p><p>- Ne compro due, grazie, sono molto belli -</p><p>Sorrisi.</p><p>Iniziò a nevicare, mi allontanai con le due istantanee tra le mani e per un momento mi vidi lì, davanti a quel mare in un tempo lontano.</p><p>Ma fu solo un istante, mi voltai per salutarlo, ma non c'era più.</p><p>Cristalli di ghiaccio al suo posto sulla strada e una luce lontana, azzurra, di mare avvolgeva la via, come un'onda.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg6jXZm1xr8uTwlZyWVlSJYeeYEDbmnSRlazYngQFoWgjekIUX4U4vcHhh4IqufzDEhiOBbCc-EQ73oXMuMHQB0pTr7TXUZ6Bt5VHov4Uzp2ieXiCcX5bg_OEvCzj6uMJgeLCiwWVWXp0aud-7odDCzr-hqZNxm3EmH35xKOGKpY1UVvkW928O3rqOM=s2048" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1536" data-original-width="2048" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg6jXZm1xr8uTwlZyWVlSJYeeYEDbmnSRlazYngQFoWgjekIUX4U4vcHhh4IqufzDEhiOBbCc-EQ73oXMuMHQB0pTr7TXUZ6Bt5VHov4Uzp2ieXiCcX5bg_OEvCzj6uMJgeLCiwWVWXp0aud-7odDCzr-hqZNxm3EmH35xKOGKpY1UVvkW928O3rqOM=s320" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/eaPfRSzq4I8" width="320" youtube-src-id="eaPfRSzq4I8"></iframe></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><p><br /></p>Alice Corsihttp://www.blogger.com/profile/03909529219286109124noreply@blogger.com0