In metro, stanca, grigio e nero fuori dai finestrini.
Entra lui, un uomo tarchiato, dai tratti sudamericani, la pelle del colore del sole, con la chitarra.
Poche note e si apre un ricordo.
Cuando calienta el sol aquí en la playa
Siento tu cuerpo vibrar cerca de míEs tu palpitar, es tu cara, es tu pelo
Son tus besos, me estremezco.
Rivedo lui, la sua gamba destra che non gli rispondeva più bene, camminava lentamente.
Il braccio destro si muoveva parzialmente, la mano non poteva afferrare niente, le dita rimanevano chiuse.
Lui talvolta ci giocava con la sua mano ferma.
Rivedo la sua espressione felice quando ascoltava i suoi vinili.
Tornava ragazzino.
E a volte metteva questa canzone Cuando calienta el sol.
E lo vedevo lì, vicino al suo mare, al tramonto.
Lo vedevo correre.
Lo vedevo luminoso, come è sempre stato.
Nel vagone della metro è entrato il mare per un momento, un solo bellissimo momento.
Grazie per questo viaggio nel passato, musicista di strada.
Grazie per sempre, papà.