martedì 15 novembre 2022

November song

Tu eri la mia salvezza o la mia fine.
Non riuscivo più a capirlo. 
La guerra dentro di me. Proiettili per terra, ancora inesplosi, ma forse, ancora per poco.
Sudato, vivo.
La città è un deserto grigio.
Le luci nelle case mi parlano di un calore antico.
E io, come un esule, per le vie, da solo.
Il mio viso crocefisso, il solco del dolore sulle guance.
Ricordo quando me le accarezzavi, come se fossi un bambino o qualcosa di prezioso, da non rompere, da non guastare.
E allora ci sorridevamo e la stanza diventava un giardino d'estate.
Dalle pareti fiorivano ricordi e io e tu, nient'altro nel nostro universo.






Perché i miei errori ora pesano sul cuore stanco, invecchiato.
E tutto ciò che sono stato con te diventa una canzone, una maledetta canzone che mi ripeto per non impazzire.

Arriverò fino da te e non ti chiederò niente, non ti dirò neanche una parola, solo ti guarderò e tu capirai.
Vedrai le mie mani vuote, aperte verso di te, vedrai i miei occhi pieni di te, di te, di te e forse mi farai entrare, forse.

La guerra là fuori, il dolore, la nebbia bianca e noi, sopravvissuti alla fine del mondo, ci abbracceremo.