Metto il punto e riguardo le ultime pagine. Immagini di una primavera bagnata, di temporali improvvisi, di sorrisi, di mani che mi stringono.
La pioggia come una promessa mantenuta, sussurrata sui vetri delle finestre.
I sogni dei bambini hanno popolato il mio immaginario. Io, in loro. I loro occhi in me.
Io invecchio, loro crescono.
E in me rimane il ricordo di me, delle tante me. In me rimane il passato, con tutti i suoi segreti e i suoi labirinti.
Io e il cielo, io e le nuvole, le gocce fredde sul mio corpo. Antiche maledizioni che sconfiggerò.

Non ho paura dei fantasmi, so che sono dalla mia parte, so che sono con me.
Non suono più, ma ascolto.
I miei capelli si fanno grigi, ma sono ancora forti.
Li raccoglierò per te che continui a combattere insieme a me. E se avremo troppo amato, avremo anche troppo sofferto, ma questo è il prezzo da pagare. E lo sappiamo tutti e due.
In un mondo impazzito, io e te vogliamo ascoltare tutte le storie di chi è fuggito, di chi ha perso, di chi è rimasto solo.
Nella retorica di questi giorni io e te, come naufraghi appena approdati su una terra straniera, ci abbracciamo, ancora inconsapevoli del viaggio e della meta.
Figli del vento, siamo fuori dal tempo.