Pubblichi e il tuo ego cresce e si autoalimenta.
Non pubblichi, quindi non ci sei.
Non pubblichi, eppure le tue storie vivono in te,
i tuoi personaggi combattono le loro battaglie,
dentro parole luminose
e pause dense di ombre.
Ma per gli altri non ci sei.
Non sei stato abbastanza bravo,
non hai saputo vendere i tuoi sogni,
puoi anche tacere,
grazie
e arrivederci.
L'editore, in fondo,
ha sempre ragione
e il lettore non legge più.
Il libro è morto?
Amici, parenti, compagni di avventure,
voi lo sapete?
Certo che no, mi direte.
Il libro esiste,
il libro resiste.
Eppure quante storie profonde e magiche sono state scartate,
giudicate mediocri,
e quante pagine mediocri
sono state pubblicate.
I posteri parleranno di noi?
Per cosa ricorderemo questi anni?
Per le epopee popolari,
per le trilogie sessuali.
Mi dispiace signori,
ma io, allora, preferisco dimenticare.
Nessun commento:
Posta un commento