Insegnatemi i segreti,
tutto devo imparare.
Si diceva.
Dove sto sbagliando.
Dove.
E poi doveva riprendere a correre,
a correre,
correre ancora.
Per un istante, nelle vetrine, si vedeva. Era una creatura fuggita dal regno delle favole, precipitata nella vita. Era distrutta, fragile ed esausta.
La strada, davanti a lei, ghiacciata dai silenzi degli uomini, si apriva come le pagine di un libro già letto.
Ora entro nella mia piccola storia.
Nessuno lo saprà.
Nessuno mi vedrà.
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