Paul Veyne, un grande storico dell'antichità, ha una deformazione congenita che ha provocato una gobba sul lato sinistro del volto; ebbene persino lui, erudito, sapiente, afferma che se fosse stato una donna si sarebbe ucciso.
Ha senso riflettere su questi stereotipi che ancora sopravvivono nella nostra così evoluta società occidentale.
Sono cresciuta con un'educazione profondamente femminista. Mio padre diceva spesso che le donne erano il sesso forte, che gli uomini temevano questa supremazia interiore e per questo, nei secoli, avevano sempre cercato di sottometterle. Streghe, schiave, angeli del focolare, ancelle, dame di compagnia, creature a cui veniva insegnata essenzialmente l'obbedienza al padrone, al capofamiglia, all'Uomo.
Questa educazione è entrata in me e mai mi abbandonerà; così, vedere i veli che coprono i volti, la tenacia con cui ancora sopravvivono alcune concezioni irrazionali di supremazia di un sesso sull'altro, mi devastano.
L'8 marzo dovrebbe essere una data da abolire, in via teorica, eppure, in realtà, ha ancora senso, perché ancora dobbiamo lottare. Per quanto tempo ancora, signori uomini, dobbiamo aspettare?
Possiamo toglierci i veli? Possiamo crescere come voi? Possiamo essere libere di parlare? Possiamo andare dove vogliamo? Nessuna religione, nessuna filosofia dovrebbe appoggiare delle discriminazioni di genere. Nessuna scusa, basta.
Ritratti di donne splendide
Emily Dickinson
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