- Non fai che sbagliare! - mi dicevi. E io scrollavo la testa e guardavo le piastrelle. Vedevo visi senza occhi. Vedevo le ombre, ma non potevo dirtelo.
- Sei strana -
- Sei fuori luogo -
- Sei fuori tempo -
Ma io volevo solo vivere.
I giorni, a volte, scivolano via troppo liquidi, troppo rapidi. Io volevo fermare il tempo, il mio tempo; per questo scrivevo.
Scrivere era vivere il momento, era osservare la venatura imprevista, era ascoltare il rumore della pioggia, le parole che credevo di aver perso.
Ho esplorato le stanze dentro di me, ho aperto alcune porte e mi sono guardata. Io e le altre me, ho pianto per loro, le ho perdonate, le ho ascoltate.
Ora sono pronta.
Non ho più ali.
Ma sono pronta per cadere.
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