venerdì 26 gennaio 2024

L'orologio

 Il cielo si spezzava in centinaia di nuvole. Aveva piovuto da poco.

Julia si affacciò alla finestra e vide l'arcobaleno. La bambina adorava gli arcobaleni e sapeva che c'era una leggenda antichissima, gliel'aveva raccontata sua mamma. 

- Se si riesce a raggiungere il punto in cui nasce l'arcobaleno si può trovare il tesoro nascosto dagli gnomi. Ma bisogna essere veloci, velocissimi. L'arcobaleno finisce in fretta. -

Julia amava quella storia e amava i colori soffusi dell'arcobaleno.

Voleva vedere il tesoro segreto, voleva arrivare là dove ha origine tutto.

Si mise l'impermeabile giallo e uscì di casa. Non c'era nessuno del resto, mamma e papà erano al lavoro e lei era sola, là sotto al cielo così immenso. Correva per i campi, con quei colori nella testa. 

Doveva fare in fretta. 

Attraversò il pioppeto e infine si ritrovò davanti una cascata di luci multicolori. 

Era ancora più bello di quello che aveva immaginato.

Viola che sfuma nel blu, blu che abbraccia l'azzurro.

Julia piangeva senza accorgersene. Una lacrima le usciva dall'occhio sinistro, ma lei non ci fece caso. 

Cercò il tesoro, ma non c'era traccia d'altro. C'erano solo i colori immensi e una piccola scala che portava su, in alto.

Forse il tesoro era là, forse doveva salire.

Così fece. Scalino dopo scalino Julia andò su.

Verde che diventa giallo, giallo che si trasforma in arancione e poi in rosso.

Julia si sentiva appagata. Si sentiva leggera, forse non sarebbe tornata più giù, sarebbe rimasta lì per sempre, forse era questo il tesoro? 

Era diventare altro? Era diventare colore?

I suoi pensieri si fermarono perchè Julia scorse una casa maestosa. Sopra la casa c'era un grande orologio dalle lancette dorate. 

La porta era aperta e la bambina entrò: c'erano grandi stanze con tavoli pieni di frutti dai colori bizzarri: fragole blu, mele viola, limoni rossi.

Julia saltellava rapita in quel mondo pieno di specchi. Negli specchi si vedeva capovolta e con vestiti diversi. Era lei? E in quale giorno? In quale tempo?

Ebbe la sensazione di non essere sola. Qualcuno la stava osservando. Ma chi era? E perchè non usciva dall'ombra?




L'orologio dalle lancette dorate suonò tre rintocchi. La casa iniziò rapidamente a perdere i colori, diventava bianca. Julia uscì e vide che anche l'arcobaleno stava sbiadendo, diventava sempre più pallido e incolore.

Julia scivolò.

Giù, senza speranza. 

Giù.

Piccole gocce d'acqua nel cielo e lei.

Julia si ritrovò nel prato, fradicia, incredula. In alto c'erano solo nuvole lontane e l'azzurro sbiadito di sempre. 

Julia avrebbe potuto piangere, battere i piedi, ma rimase assorta a guardare il lento movimento delle nuvole.

Julia era diversa, aveva visto i colori, la grande casa e l'orologio del tempo. 

Julia ora sapeva.

Sapeva tutto e non voleva dimenticare.

Si precipitò a casa e prese il suo quaderno: si mise a disegnare ogni cosa, a colorare, a piangere e a ridere allo stesso tempo. 

Ora aveva nel cuore il grande segreto e niente sarebbe stato più come prima. 

- Il tempo, il battito del cuore, il respiro. -

La sua finestra si colorava d'estate anche durante l'inverno.

Un frammento di arcobaleno era rimasto per sempre incastrato in lei. 







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