La notte prima del temporale.
Allora ci troveremo,
davanti al fiume io ti canterò una canzone senza parole
e tu finalmente ti toglierai quella pesante maschera di legno.
La lascerai cadere, come si lascia cadere un pezzo di dolore,
e mi guarderai.
Allora ci troveremo,
davanti al fiume io ti canterò una canzone senza parole
e tu finalmente ti toglierai quella pesante maschera di legno.
La lascerai cadere, come si lascia cadere un pezzo di dolore,
e mi guarderai.
Davvero non mi riconosci?
Ti ho aspettato per così tanto tempo che sono cambiata,
ma sono io.
Una donna dai capelli sempre un po' spettinati,
la luce negli occhi dei sognatori,
il corpo con il segno degli inverni.
Lividi e scie sulle gambe,
non vanno via, restano lì a ricordarmi che il tempo non torna indietro.
E tu.
Vorrei sfilarti via la pietra di dolore che hai nel cuore,
ha rami sottili e voraci che si attorcigliano scomposti.
Vorrei strappartela, ma so che devi farlo tu.
Lentamente, giorno dopo giorno,
la devi estirpare.
Per ora entrambi restiamo ad osservare i nostri pensieri,
i tuoi sono color ocra e parlano delle creature sotterranee.
I miei sono rossi,
hanno le ali di luce
e tu vorresti toccarli, ma volano via.
Ti rimetti la maschera e sei pronto a tornare impenetrabile.
Io la guardo e l'accarezzo.
So che un giorno la toglierai, so che un giorno la brucerai.
Senza più rimpianti.
E quel giorno io tornerò ad avere le ali.
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