martedì 23 dicembre 2025

Nora e l'angelo

Gli ultimi giorni prima di Natale, le luci che si accendono e si spengono dentro al cuore. Il vento nei pensieri, vento che spazza via ogni parola e rimane il silenzio. 
E diventare muti, sordi e ciechi davanti al dolore del mondo per poter sopravvivere.


Camminavo sotto alla pioggia leggera e non potevo nascondere il dolore e neanche l'amore. Amore e dolore mescolati insieme, in un liquido denso dentro di me.

Sono un uomo e sono un bambino, un uomo scheggiato. Trafitto.
I ricordi s'interrompono nella mia mente, arriva il nero a cancellare alcune scene. 
Nora mi amava e io non ero capace di dirglielo.
Lei mi guardava attraverso il velo bianco del ricordo, era più bella nella realtà che nei miei pensieri. Lei, non era mai riuscita ad andare via dalla mia vita e lì voleva restare. 
Le avevo detto del mio passato e mi ero accorto che era antica e nuova. I capelli lunghi, con alcune ciocche bianche, la pelle morbida.
Quel Natale avrei voluto passarlo soltanto con lei, davanti alla finestra, ad ascoltare la pioggia.
Avremmo inventato storie, bevuto del vino. Ci saremmo abbracciati, dimenticando tutti i dolori.
E invece sono qui e non so dirle cosa provo. 







Lei è partita, è salita su quel maledetto treno e io non l'ho fermata, non le ho detto - Resta - 
Io e la pioggia di Natale. Le vetrine piene di luci, io e il mio buio.
Nora. 
Mi aveva detto parole d'amore, parole che ora mi accarezzano. 

E per un momento la vedo, dorme sul treno, rannicchiata su se stessa e un angelo le accarezza la testa. 
L'angelo ha occhi di vetro, ma ha posato la spada. Non è venuto per vendetta, ma solo per amore. Ha ali grandi, bianche e ghiacciate, un viso bellissimo, eppure non si può guardarlo troppo a lungo. 
Nora lo sa. Chiude gli occhi e mi sogna. La strada è ancora lunga, arriverà dalla sua famiglia, da un altro uomo, ascolterà un'altra favola che non parla di me. Non dirà a nessuno dell'angelo di ghiaccio, del resto certe cose le diceva solo a me.

Poi però alzerà gli occhi e lo vedrà, come un'ombra di luce e non avrà paura. 

Forse potrei andare da lei, forse potrei perdermi ancora nei suoi capelli, forse potrei raccontare un finale diverso di questa vecchia storia di Natale.
Un bambino che nasce, un uomo che ritrova la sua voce, dopo anni di silenzio.
Un angelo che lascia cadere la spada e si allontana nel cielo.
E le luci che si accendono e si spengono nel mio cuore. 






Nessun commento:

Posta un commento