martedì 14 maggio 2013

invito a cena


 


I commensali se ne erano andati senza gustare le mie elaborate pietanze. Avevo condito la carne rossa con lacrime e foglie fresche di salvia. Ma non lo seppero mai. Vagai per le vaste stanze lustrate per l’occasione e il mio stomaco gorgogliava. Scovavo i ragni, rintanati negli angoli bui della casa, li osservavo e gli parlavo, raccontando loro frammenti di una mia vita inventata. I ragni avevano sottili zampe grigie e sembravano fiori magri. Ma stavano muti. E la loro tana era un velo soffice. Non avrei voluto distruggere le loro case.


 

1 commento:

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