Aspettiamo nei nostri letti disfatti
la luce bianca e opaca del sole.
Non ci accorgiamo delle radici
nascoste dietro i mobili
della nostra casa.
Sono grosse vene di fango.
Stanno crescendo.
Respirano.
Non dobbiamo temerle,
fanno parte della nostra dolce e crudele avventura.
Raccogliamo i sassi bagnati dalla notte,
e piantiamo nella terra i bulbi,
densi di vita e linfa.
Già sento l'aria sotto la terra,
è il respiro delle creature dell'inverno:
esse dormono, laggiù nel nero profondo,
ma sognano centinaia di fiori,
petali, pistilli, ovari.
Senza di loro non potrebbe sopravvivere la primavera.
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