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domenica 23 febbraio 2025

Gocce nel cuore

La città era una nemica? Una maschera di ferro, lame alle finestre. Camminavo veloce per incontrare lui, mentre tutto bruciava. ma il fuoco era solo dentro di me.

Avevo stivali neri, la giacca di pelle, un ciuffo di capelli rossi, una fiamma era finita su di me.

La me bambina, nel giardino incantato della mia infanzia, mi guardava e non mi riconosceva.

Ero perduta.

Corri, corri bambina.

Forse stava piovendo. 

Non lo ricordo, ma so che andavo da lui, con il cuore pieno di ferite.

Si può cucire il cuore? No, non si può cucire.

E lui era tutti i miei sbagli eppure avevo voglia di rompere l'immagine di me, chi c'era al di là dello specchio?

Alice cerca il coniglio bianco e finisce per cadere nella tana infinita. 

Le vie buie e infine i Murazzi. No, non devo aver paura. Sono sola, ma non devo aver paura. Il fiume come un compagno innocente e il riflesso del monte dei Cappuccini, come una promessa.


Il locale era inondato dalle ombre, giochi di luci lontane, acquatiche e il mio coniglio non c'era. Ero lì, sola, per lui. 23 anni e ancora tutto da imparare.

Lui arrivò, unico come lo ricordavo, e restò con me tutta la sera. Il mio coraggio mi aveva premiato, era l'inizio di un amore, ma era anche una lenta caduta, eppure non lo sapevo.


I segni sul suo corpo, i segni nella sua anima. Lividi dappertutto su di lui.

Era una storia d'amore, ma era anche una caduta. 

Allora non lo sapevo.

Gocce d'acqua in una siringa. In una siringa c'era il mare al tramonto. Ma no, non era il mare, era il suo veleno.

Chiudi gli occhi bambina, è solo una lunga caduta.


Non ti farai male, 


sopravviverai. 


Ritroverai le tue ali ferite, ritroverai le parole che avevi perso, recupererai i silenzi.

E una lunga scia di dolore ti porterà via da lì.

Pensavo fosse un gioco, pensavo di salvarlo, pensavo.

Giorni bianchi allineati in fila, come formiche. E noi che piangiamo, noi che ci facciamo del male. Noi che non siamo più noi e il mare nella siringa che invade tutta  la casa. Il mare è dappertutto e bisogna scappare, bisogna andare via, andare via da lì.

Ricomincerai a camminare da sola, dopo aver pianto così tanto, 

ricomincerai a sorridere, quasi senza accorgertene.

E sarà solo un nuovo inizio.




 1998





domenica 20 ottobre 2024

Diventai foglia

  Diventai foglia, 

ingiallii guardando il sole al tromonto.

Eppure ricordavo il verde dei miei giorni, 

ricordavo la tempesta dentro di me, 

il fuoco nell'anima, 

la pioggia sulla pelle.

Ricordavo le strade percorse, 

i giorni infiniti senza di te. 

E tu che non ci sei. 

E tu che vivevi altrove, 

mille storie senza di me. 

E io a pensarti, nelle notti, nelle sere, di domenica, di lunedì. 

Io a pensarti.


Come quando mi avevi guardata in controluce, 

ed io ero diventata un'ombra. 

Eppure ero viva, ero lì, 

a pochi passi da te.

Ero lì, potevi sfiorarmi, potevi rompere l'incantesimo.


Diventai foglia, giorno dopo giorno.

Il giallo entrò nel mio sangue, 

ma non spense la speranza.

Diventai foglia nell'autunno della mia vita, 

ma in me restava, 

in qualche angolo remoto di me,

caparbio e ostinato, 

l'inquieto verde della  primavera. 





sabato 17 settembre 2022

Dopo la guerra

Cosa si pensa in guerra?

Forse a sopravvivere.

Portare avanti i giorni e le notti.

Arrivare ad aprire gli occhi al mattino. Proteggere chi ami, fino alla fine dei bombardamenti.

Cosa si pensa quando la guerra è finita?

Ad amare.

Ad amare chi è stato lontano per tanto tempo e ti ha aspettato.


Immagino allora mio nonno e mia nonna. Lei sfollata a Roma, dichiarata città aperta, 

lui in Germania in un campo di lavoro, arrestato su un treno, l'8 settembre del '43.

Poi la liberazione e lui che torna finalmente a casa, a Messina, zoppicando.

Vivo.

E lei, viva.

Si abbracciano.

E la guerra scivolò via, per un momento, via da loro.


Guardo questa foto. 

All'epoca le foto erano rare. Preziose.

Guardo i loro sorrisi, due ragazzi sopravvissuti alla guerra, in mezzo agli amici, 

una sola foto, ma basta.

La calca, gli abbracci, la voglia di farcela.

La gioia di chi ha visto la morte e adesso ha solo voglia di vivere.

Forse è solo questo che conta.





venerdì 25 giugno 2021

Il viaggio verso la fine del mondo

Lo sapevo che con te sarebbe finita,

sempre sul bordo del precipizio,

perchè non volevo vedere quei segni sul tuo corpo?

C'erano le tracce del tuo dolore, perchè non volevo vederle?

Stupida ragazza,

innamorata e cieca, 

cercavo di salvarti e finivo con te nel buio, sempre più giù.





Ricordo quel viaggio, ricordo l'Oceano e i fari, 

luci nella notte, le onde spietate e fredde

e il tuo corpo malato,

avvelenato lentamente,

il tuo sguardo sfuggente

e la mia ostinazione

nell'amarti, nel crederti, quando tutto ormai era perduto.

Gocce di veleno dentro di te, 

ed io, così giovane, eppure così vecchia.

Non ridevamo più, solo sopravvivevamo.

Era il nostro ultimo viaggio, 

verso l'ultima terra, poi c'era solo più l'Oceano e basta.

Era la nostra fine del mondo, 

poi il buio

e una luce nuova, diversa.






venerdì 16 gennaio 2015

Cercando la pioggia

Cercando la pioggia, all'alba, quando ancora i palazzi sono neri,
ho trovato un istante,
perduto,
nella mia mente.

Era in una goccia,
fredda e trasparente.

Una goccia di me
bambina.

Giocavo in penombra davanti alle grandi finestre della casa di allora.
Era inverno ed ero sola.
Le perle d'acqua sui vetri disegnavano arabeschi misteriosi
e io sognavo di diventare un'astronauta,
per nuotare tra le stelle.

La gatta socchiudeva gli occhi ascoltando il rumore dolce del temporale,
il sole non sarebbe arrivato quel giorno,
eppure tutto era perfetto.

Il contorno sfumato del giardino sommerso, là fuori,
la voce di mia madre, come una canzone,
i passi affrettati di mia sorella,
le piccole mani sul vetro bagnato che tracciavano le linee di un paesaggio inventato
e tutti i giorni sognati,
desiderati,
vissuti,
una goccia dietro l'altra,
in una pioggia che ho troppo amato.

 Yngve Johnson







venerdì 14 novembre 2014

Le creature sotterranee



Aspettiamo nei nostri letti disfatti
la luce bianca e opaca del sole.

Non ci accorgiamo delle radici
nascoste dietro i mobili
della nostra casa.
Sono grosse vene di fango.

Stanno crescendo.
Respirano.


Non dobbiamo temerle,
fanno parte della nostra dolce e crudele avventura.
Raccogliamo i sassi bagnati dalla notte,
e piantiamo nella terra i bulbi,
densi di vita e linfa.

Già sento l'aria sotto la terra,
è il respiro delle creature dell'inverno:
esse dormono, laggiù nel nero profondo,
ma sognano centinaia di fiori,
petali, pistilli, ovari.

Senza di loro non potrebbe sopravvivere la primavera.





venerdì 14 febbraio 2014

I sogni di allora, i sogni che ho ancora

Diario Immaginario 2003


Lettera a Lorenzo

Sogno...
Una casa con un piccolo orto e le nuvole in cucina e nel corridoio, che si rincorrono.


Sogno
una bicicletta scassata con le ali al posto dei pedali.

Sogno
un prato pieno di violette umide, un prato intero per potermi rotolare con te, a lungo, gridando e piangendo.

Sogno 
una stanza con un tavolo. Un foglio pieno di favole da raccontare.

Sogno dei figli: una bambina con le lentiggini, un ragazzo che ama il calcio e tutti i popoli oppressi del pianeta.

Sogno
un giorno di giustizia, un mattino di sole, con le rondini che disegnano poesie nel cielo. 

Sogno la mia infanzia: mio padre e mia madre che si baciano, da giovani. Mio padre che corre, mia sorella da piccola che impara a parlare.

Sogno di invecchiare guardando i fiori crescere.
Sogno di amare
amare
amare
con tutta la forza,
senza risparmio.

E tu cosa sogni?
Scrivilo...




domenica 11 novembre 2012

way home



Scappai che ero piccola,

una bambina di fronte al cielo distrutto dalle nuvole.

Il vento aveva devastato la mia piccola anima muta.

Scappai dalle mie paure,
scappai da quelle voci dentro di me.

Decisi, infine, di essere libera.

Quando tornai a casa ero una donna senza valigia, né scarpe.
Ma non temevo più l’orrore nascosto nel nero,
né la tempesta di fine estate.

Sapevo ridere e piangere,
sapevo camminare.

Un passo dietro l’altro,
sapevo camminare.
foto di Anita Libera Corsi