Venne il giorno in cui i miei viaggi mi portartono a Pirra. Appena vi misi piede tutto quello che immaginavo era dimenticato; Pirra era diventata ciò che è Pirra.
Italo Calvino, Le città invisibili.
Non era una città, erano più città messe insieme.
Buche profonde, crepacci, palazzi corrosi dall'acqua di mare, conchiglie incastrate nei muri, passaggi segreti, trappole.
C'era rimasta la traccia della guerra, come proiettili nei ricordi delle persone.
Quando il vento soffia qui i bambini si fermano a guardare dalle finestre il mare che diventa cielo.
Quanti nomi ha questa città?
Quante storie sono nate dal mare e sono diventati fantasmi, nei vicoli della città vecchia?
- Parlami ancora di quando sei partito e pensavi di non tornare, parlami del tempo che s'infrange sul tuo corpo e ti lascia acqua salata sulle labbra. Parlami dell'amore e delle sue metamorfosi, delle ali che spingono per uscire e degli occhi offuscati per il dolore muto. Parlami di ciò che abbiamo perso per paura e per proteggere il nostro cuore ferito -
Poi ho scoperto che nella città multiforme le storie diventano leggenda.
Ciò che è stato raccontato dagli antichi diventa una canzone che parla del vento, del mare, degli amori spezzati e poi ricongiunti, in un gioco dolce, che non vuole, e non può, finire.
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