Marta si accarezzava il ventre, aveva la vita dentro. La vita ancora senza nome, viveva in lei, lo sentiva. Si muoveva come una ninfea nel suo liquido. Marta aveva paura, era tutto così nuovo, eppure aveva anche un coraggio inatteso. Camminava con fatica, giorno dopo giorno nella città, deserto di pietra. Eppure non era più sola, c'era con lei quella quieta ninfea. A tratti sembrava una farfalla finita nell'acqua, a volte invece sembrava una creatura marina che danzava e beveva in lei.
Marta di notte piangeva di gioia e si guardava quel corpo ora così mutato. Il mare dentro. Aveva il mare dentro di sé. Non occorreva più correre come un essere inquieto da un viaggio all'altro, adesso lei aveva tutto. Il mare nella sua pancia.
Ma la paura, ancora c'era. Perché quella dolce ninfea era viva e fragile. Lei avrebbe voluto proteggerla per sempre dal freddo, dalle tempeste e dagli uragani.
Dormi, ora, piccola mia, la mamma è con te. Per sempre con te.
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