Dopo la pioggia cosa resta nel cuore. Frammenti di un discorso mai finito e forse mai iniziato, parole che hai buttato via. Ti facevano male? Erano spilli per te o coltelli? E di me non t'importa? La pioggia e poi il sole arido hanno bruciato tutti i fiori. Le radici sono cresciute nell'anima e sono risalite su tutto il corpo. Sono un pezzo di legno avvolto da vene di legno. Un albero senza vento. Ho aspettato troppo a lungo la tempesta, ma il cielo è rimasto fermo. Le nuvole erano pietre bianche, immobili nell'aria e le mie lacrime sono evaporate. Infine non ho aspettato più. Sono diventata musica. Sono diventata sostanza e canto di rivolta. Sono diventata acqua. E il fuoco è rimasto sepolto sotto i miei silenzi.
La città era una nemica? Una maschera di ferro, lame alle finestre. Camminavo veloce per incontrare lui, mentre tutto bruciava. ma il fuoco era solo dentro di me.
Avevo stivali neri, la giacca di pelle, un ciuffo di capelli rossi, una fiamma era finita su di me.
La me bambina, nel giardino incantato della mia infanzia, mi guardava e non mi riconosceva.
Ero perduta.
Corri, corri bambina.
Forse stava piovendo.
Non lo ricordo, ma so che andavo da lui, con il cuore pieno di ferite.
Si può cucire il cuore? No, non si può cucire.
E lui era tutti i miei sbagli eppure avevo voglia di rompere l'immagine di me, chi c'era al di là dello specchio?
Alice cerca il coniglio bianco e finisce per cadere nella tana infinita.
Le vie buie e infine i Murazzi. No, non devo aver paura. Sono sola, ma non devo aver paura. Il fiume come un compagno innocente e il riflesso del monte dei Cappuccini, come una promessa.
Il locale era inondato dalle ombre, giochi di luci lontane, acquatiche e il mio coniglio non c'era. Ero lì, sola, per lui. 23 anni e ancora tutto da imparare.
Lui arrivò, unico come lo ricordavo, e restò con me tutta la sera. Il mio coraggio mi aveva premiato, era l'inizio di un amore, ma era anche una lenta caduta, eppure non lo sapevo.
I segni sul suo corpo, i segni nella sua anima. Lividi dappertutto su di lui.
Era una storia d'amore, ma era anche una caduta.
Allora non lo sapevo.
Gocce d'acqua in una siringa. In una siringa c'era il mare al tramonto. Ma no, non era il mare, era il suo veleno.
Chiudi gli occhi bambina, è solo una lunga caduta.
Non ti farai male,
sopravviverai.
Ritroverai le tue ali ferite, ritroverai le parole che avevi perso, recupererai i silenzi.
E una lunga scia di dolore ti porterà via da lì.
Pensavo fosse un gioco, pensavo di salvarlo, pensavo.
Giorni bianchi allineati in fila, come formiche. E noi che piangiamo, noi che ci facciamo del male. Noi che non siamo più noi e il mare nella siringa che invade tutta la casa. Il mare è dappertutto e bisogna scappare, bisogna andare via, andare via da lì.
Ricomincerai a camminare da sola, dopo aver pianto così tanto,
ricomincerai a sorridere, quasi senza accorgertene.
Correremo senza pensare al domani, correremo perchè abbiamo aspettato troppo. Gli specchi rotti e i silenzi infranti, le labbra spaccate e il tuo respiro vicino.
Correremo senza pensare al domani, delle nostre rivoluzioni a te che importa?
Non possiamo invecchiare perchè siamo bambini, non possiamo morire perchè siamo idee.
Io e te, giovani e vecchi, esausti e stremati.
Sulla strada della polvere, sulla strada del perdono.
Non abbiamo mai smesso di correre, per tutto questo tempo, non abbiamo mai smesso di correre.
Correremo senza pensare al domani, così doveva essere, così è ora.
Fuori dalle città pietrificate, verso il bosco.
Mi racconterai del tuo passato e vedrò tutti i tuoi giorni, allineati come formiche, tutti i tuoi giorni e le tue notti, vedrò le tue lacrime, come cristalli nella neve.