Gli oggetti lo guardavano,
maligni. I lampioni avevano occhi crudeli, indagatori. Le finestre perdevano
liquido nero.
Dax era stanco di perdere.
Una mattina il sole gli
accarezzò la faccia, l’aria era pulita. Dax si mise a correre, attraversò la
città piangendo e sussurrando qualcosa che lo riportava indietro, in un passato
indefinito.Davanti al fiume il ragazzo guardò i gabbiani volare, cadere e poi riprendere quota all’improvviso. Allargò le braccia.
Si accorse che voleva vivere.
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